Cinema

Unbroken, l'eroe di guerra che ha "conquistato" Angelina Jolie

Unbroken è il film che raccontala storia vera di un soldato che riuscì a sopravvivere in mare per 47 giorni, prima di essere catturato dai giapponesi

Unbroken, l'eroe di guerra che ha "conquistato" Angelina Jolie
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Uscito in Italia nel 2015 (sebbene il film sia del 2014) Unbroken è il lungometraggio firmato da Angelina Jolie che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Tratto dall'omonimo romanzo diventato bestseller di Laura Hillenbrand, Unbroken racconta la vera storia di Louis Zamperini, un atleta professionista che, durante la Seconda Guerra Mondiale, è riuscito a sopravvivere per 47 giorni in mare aperto con una zattera e la compagnia di altri due superstiti dopo un bombardamento.

Unbroken, la trama

Louis "Louie" Zamperini (Jack O'Connell) è un giovane italo-americano che ha passato l'infanzia a ripararsi dai bulli che lo prendevano di mira proprio per le sue origini italiche. Grazie alla sua velocità e abilità nella corsa, notate dal fratello Peter (Alex Russell), Louie diventa un campione olimpico di atletica, tanto da posizionarsi anche in top ten alle Olimpiadi di Berlino. La sua vita, però, cambia nel 1943, quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo un atterraggio di fortuna, Louie viene spedito in una nuova missione con un aereo che non sembra adatto a volare. E in effetti ben presto i motori del velivolo vanno in avaria e l'aereo si schianta in mare. Louie riesce a sopravvivere insieme ai due che viaggiavano con lui, Mac (Finn Wittrock) e Phil (Domhnall Gleeson). Inizierà così un'epopea in mare aperto su zattere gonfiabili, in acque che rendono i superstiti facili prede delle incursioni giapponesi.

La vera storia dietro il film

Il cinema ha sempre avuto un ruolo privilegiato per quelle pellicole che avevano al proprio centro il resoconto di esperienze straordinarie, al limite dell'incredibile; quelle storie, cioè, capaci di mettere l'essere umano davanti alla consapevolezza che, a volte, l'istinto di sopravvivenza è più forte di qualsiasi sfida. Lo ha dimostrato recentemente, ad esempio, il film La sociedad de la nieve, pellicola di J.A. Bayona presentato al Festival di Venezia che racconta la vera storia della tragedia delle Ande, quando sedici superstiti di uno schianto aereo riuscirono a sopravvivere per mesi tra temperature siderali, valanghe e cannibalismo. Unbroken racconta una storia altrettanto incredibile e non sorprende che abbia trovato il proprio posto sul grande schermo.

Classe 1917, Louis Zamperini, come si legge su Screen Rant, sin dall'infanzia ebbe problemi ad integrarsi: figlio di due immigranti italiani aveva molte difficoltà ad esprimersi in un inglese corretto, il che lo rendeva spesso vittima di atti di vero e proprio bullismo. A "salvarlo", però, fu lo sport: prima la boxe con suo padre e poi l'atletica, nella quale venne seguito dal fratello Pete che lo aiutò a sancire un record nell'ambito delle scuole superiori che rimase attivo per circa vent'anni. Grazie alle sue capacità partecipò alle Olimpiadi di Berlino degli anni Trenta e in quell'occasione venne ritratto al fianco di Hitler e Joseph Goebbels, due delle figure più negative di tutto il Novecento. E proprio riguardo a questo, Zamperini rilasciò un'intervista al New York Times in cui disse: "Ero molto ingenuo per quel che riguardava il mondo della politica e pensai che Hitler sembrasse divertente, come qualcuno che fosse appena uscito da un film di Stanlio e Ollio".

Durante la Seconda Guerra Mondiale Zamperini si unì alla forza aerea degli Stati Uniti e il 27 maggio 1943 la sua vita cambiò per sempre. Alle prese con una missione di salvataggio insieme ad altri undici persone, Zamperini si schiantò in mare a seguito di un'avaria del bombardiere su cui si trovava. Allo schianto riuscì a sopravvivere, come si vede nel film Unbroken, insieme ad altri due soldati. I tre andarono alla deriva e Zamperini fu costretto a combattere contro fame e sete, così come contro il tocco rovente del sole a picco e contro gli attacchi degli squali che popolavano le acque. Come se non bastassero i 47 giorni passati alla deriva, l'uomo venne anche catturato dall'esercito giapponese e portato in un campo di prigionia, dove venne torturato e costretto ai lavori forzati per due anni, diventando il bersaglio preferito di Matsuhiro Watanabe, famoso per il suo sadismo e la sua crudeltà. Secondo IMDB, il film Unbroken lesina sugli effetti post-bellici che Zamperini dovette affrontare: non solo lo stress post-traumatico, ma anche incubi perenni su quello che aveva patito in guerra, che portarono anche la moglie a prendere le distanze e a chiedere il divorzio. E fu a quel punto che l'uomo riuscì a trovare un po' di pace nella fede.

Unbroken e il ricordo di Angelina Jolie

Intervistata daToday, Angelina Jolie ha potuto parlare del suo incontro con il vero Louie Zamperini, che è stato presente sul set durante la lavorazione finché le sue condizioni fisiche glielo hanno permesso. Proprio riguardo al suo rapporto con l'ex campione olimpico, l'attrice e regista ha detto: "È stato una figura paterna, è stato un amico... Era quel tipo di persona che, quando ero sopraffatta o quando avevo la sensazione di non essere la persona adatta a fare questo film o avevo bisogno di un consiglio... era Louie la persona da cui andavo. Era pieno d'amore per le persone, così pieno di gioia di vivere e penso di non aver mai incontrato nessuno in vita mia che fosse così divertente." Poi Angelina Jolie ha parlato di cosa significasse per il vero Zamparini avere l'occasione di vedere un film tratto dalla sua vita e ha spiegato: "Voleva che questo film fosse un messaggio per gli altri, per ricordargli cosa fosse lo spirito umano e quanto avessimo dentro di noi."

Purtroppo, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, Louis "Louie" Zamparini non fece in tempo a vedere il film concluso, dal momento che morì nel luglio del 2014, a 97 anni. Angelina Jolie, però, fu in grado di portargli il proprio PC e mostrargli un primo montaggio della pellicola, mentre Louis era già in ospedale e in fin di vita. Sempre a Today Angelina Jolie, con le lacrime agli occhi, ha raccontato quel momento, l'istante in cui ha guardato quell'uomo anziano guardare il film della propria vita.

"È stato un onore essere lì, al suo fianco, alla fine della sua vita."

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