Cinema

United 93, il vero atto eroico dei passeggeri dell'11 settembre

United 93 è un film che cerca di ricostruire, nel modo più fedele possibile, l'atto eroico compiuto dai passeggeri del volo che, l'11 settembre 2001, hanno impedito ai terroristi di raggiungere Washington

United 93, il vero atto eroico dei passeggeri dell'11 settembre

Uscito al cinema nel 2006 e diretto da Paul Greengrass, United 93 è il lungometraggio che ha portato sul grande schermo la vera storia dell'atto eroico compiuto dai passeggeri del volo che, nella terribile giornata dell'11 settembre 2001, hanno evitato che uno degli aerei dirottati colpisse qualche edificio sensibile nella città di Washington. Il film va in onda questa sera alle 00.01 su Iris.

United 93, la trama

La mattina dell'11 settembre 2001 non c'è una sola persona che può immaginare come quella data entrerà nella storia contemporanea, come un punto di cesura tra un prima e un dopo. Gli unici che forse lo sospettano solo Ziad Jarrah (Khalid Abdalla), Ahmed al-Haznawi (Omar Berdouni), Ahmed al-Nami (Jamie Harding) e Saeed al-Ghamdi (Lewis Alsamari) che, dopo aver recitato le preghiere contenute nel Corano, si apprestano a dirottare il volo dell'United Airlines con a bordo sette membri dell'equipaggio e trentatré passeggeri. I terroristi fanno parte di una cellula più ampia che deve colpire alcuni simboli degli Stati Uniti: le due Torri del World Trade Center a New York, il Pentagono e, presumibilmente, la Casa Bianca a Washington. Quando il volo American Airlines 11 si schianta contro la Torre Nord a New York, i controllori di volo non capiscono subito cosa sta succedendo e questo ritardo nella reazione porta al crollo anche della Torre Sud. Mentre lo spazio aereo viene parzialmente chiuso per permettere ai caccia dell'esercito di arginare i danni e un altro aereo dirottato si abbatte sul Pentagono, i passeggeri del volo United 93 decidono di reagire ai terroristi e di resistere. La loro ribellione gli permetterà di salvare molte vite.

La vera storia del volo United 93

Gli attentati negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001 hanno davvero cambiato il volto della storia contemporanea: il crollo delle Torri Gemelle, il numero di vittime che hanno perso la vita quel giorno, le conseguenze sulla geopolitica internazionale, sono tutti elementi che hanno plasmato il mondo secondo un nuovo ordine che nessuno avrebbe potuto prevedere. Il film di Paul Greengrass si pone dunque l'obiettivo di raccontare, nel modo più fedele possibile, una delle pagine di quella giornata che non parla solo di vittime, ma anche di eroi. Come si legge su Coming Soon, la produzione di United 93 si è messa in contatto coi familiari delle vittime per portare sullo schermo una ricostruzione non solo credibile, ma anche dettagliata, che raccontasse una storia vera senza mercificarla per diventare un semplice racconto strappalacrime. Per lo stesso motivo, l'equipaggio della compagnia aerea che si vede sul grande schermo non è impersonificato da attori professionisti, ma da veri steward e hostess dell'United Airlines. Sembrerebbe quasi che il regista abbia cercato in tutti i modi di creare un lungometraggio che, pur non essendo un documenario, ne avesse in qualche modo le stesse ambizioni. Probabilmente questa sua scelta è dovuta anche al tema delicato del film, al desiderio di mostrare rispetto non solo a persone che sono state uccise dai terroristi di Al-Qaeda, ma che hanno combattuto e si sono ribellati anche a costo della propria vita per evitare un'ulteriore strage.

Il resoconto ufficiale di quello che è accaduto al volo della United 93 si trova sul sito del National Park Service. Sebbene avesse una capienza di 187 passeggeri, la mattina dell'11 settembre il volo United 93 - che avrebbe dovuto coprire la tratta dall'aeroporto di Newark fino a San Francisco - contava solo trentatré passeggeri e sette membri dell'equipaggio. Non è un caso che la scelta dei terroristi sia ricaduta su un Boeing 757 che operava solo su territorio nazionale: lo scopo era proprio quello di prendere di mira voli che prevedevano pochi passeggeri a bordo. Questo non per qualche scrupolo morale da parte dei dirottatori per uccidere meno persone, ma semplicemente perché avere meno passeggeri a bordo dell'aereo significava anche veder diminuire il numero di possibili ribelli che avrebbero potuto resistere al dirottamento. Ziad Jarrah era stato addestrato come pilota ed era suo il compito di dirottare l'aereo verso Washington. Gli altri tre terroristi, invece, erano esperti del combattimento corpo a corpo e il loro compito, in quella missione suicida, era quella di affrontare le possibili reazioni di passeggeri ed equipaggio, impedendo loro di raggiungere la cabina di pilotaggio, dove si sarebbe deciso il loro destino. Tutti e quattro gli attentatori erano seduti in prima classe, proprio per essere più vicini alla cabina di pilotaggio e avere l'occasione di prendere il controllo incontrando meno ostacoli possibili. Il volo 93 decollò con circa quaranta minuti di ritardo a causa del traffico mattutino: questo ritardo fece sì che quando, alle 9.28, i terroristi sul volo 93 presero il controllo, erano già state colpite la Torre Nord (alle 8.46) e la Torre Sud (9.03) e l'American Airlines aveva già diffuso un'allerta su possibili irruzioni nelle cabine di pilotaggio. In effetti, proprio alle 9.28, viene registrato un messaggio del pilota del volo che dice: "Mayday" prima di un più generico "fuori di qui!".

Dopo essere stati minacciati con la presenza di bombe a bordo, i passeggeri cominciarono a chiamare i propri cari. Le notizie riguardo i dirottamenti erano ovunque e i passeggeri dell'United 93 compresero che, probabilmente, il loro destino sarebbe stato altrettanto tragico. Fu a quel punto, come si legge sul The New Yorker, che i passeggeri fecero una votazione e decisero di non rimanere inermi davanti al pericolo, ma di passare all'azione. Il loro eroismo risiede anche nel fatto che tutti decisero di attendere di essere sopra una zona rurale - e, perciò, pressoché vuota - prima di passare all'azione, proprio per non correre il rischio di far precipitare l'aereo in zone densamente popolate. La ribellione dei passeggeri spinse Jarrah a manovrare l'aereo in modo caotico, nella speranza di mettere i bastoni tra le ruote a coloro che stavano reagendo: rendendosi conto che neanche questo avrebbe fermato la furia dei passeggeri che stavano cercando di entrare in cabina, l'aereo precitpitò prima del previsto.

Il volo United 93 si schiantò in una zona rurale della Pennsylvanya: tutte le 44 persone a bordo persero la vita.

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