Claudio De Carli
In strada può succederci di tutto. Si può incontrare la signora con il bimbo in braccio che vi spalma il gelato sullabito e subito insiste per ripulirvi la giacca e lo fa veramente. Lo straniero disperato che rimane senza soldi per il biglietto di ritorno e vi offre un diamante di inestimabile valore per poco, purché gli permettiate di far ritorno a casa. Oppure Totò che vi vende la Fontana di Trevi. Bisogna diventare furbi come volpini per limitare i danni dei truffatori in agguato dietro ogni angolo ma le vie sono infinite e più clamorosa è la beffa più ha probabilità di andare a segno. Credereste per esempio a due africani che vi fermano e vi fanno capire di essere in possesso della macchinetta che moltiplica le banconote?
Milano, viale Certosa, anno 2005: un cinesino cha creduto. È successo tutto così in fretta che ci si mette molto più tempo a raccontarlo. Dunque il cinesino se ne stava calmo e quieto a fumarsi la sua sigaretta senza filtro quando due ventenni di colore, un cittadino della Repubblica centroafricana e un camerunense, gli si sono avvicinati con gesti amichevoli e circospetti: interessa la macchinetta che moltiplica i soldi?
Al cinesino sono subito brillati gli occhi: calma, gli hanno detto i due africani, queste sono cose che scottano, mica si raccontano a tutti.
Lhanno preso sottobraccio e sono andati a fare un bel giro. Per compiere il miracolo servivano delle banconote vere e un foglio qualsiasi di carta bianca: le banconote vere le ha messe il cinesino, il foglio di carta gli africani. La macchinetta moltiplicatrice consisteva in un prodotto chimico che se spalmato sulle banconote tramutava la carta sottostante in biglietti uguali e precisi a quelli veri. Gli africani hanno detto al cinesino: più soldi metti sopra la carta bianca, più soldi guadagni, quanti soldi hai?
Il cinesino prontissimo ha tirato fuori mille euro. Adesso è inutile star qui a raccontare comè e come non è: dun tratto sono spariti gli euro e gli africani, numero dalta scuola. Delitto perfetto? Macchè: i due africani avevano dato il loro numero di cellulare al cinesino che li ha chiamati: ridatemi i miei euro.
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