Pomeriggio del 10 settembre 1951, Gran Premio di Monza, uno dei primi a essere trasmessi in televisione. Dopo il primo giro un contatto tra la Ferrari di Wolfgang von Trips e la lotus James «Jim» Clark alla staccata della parabolica. La Rossa schizza via come un proiettile, piomba sulle reti di protezione, le sfonda e finisce sul pubblico. Una strage: muoiono il pilota e 14 passeggeri, il più grave incidente in Formula 1.
Esattamente cinquant'anni fa dunque moriva uno dei più promettenti pilote tedeschi, Wolfgang Alexander Albert Eduard Maximilian Reichsgraf Berghe von Trips, nasce il 4 maggio 1928 a Colonia, in Germania. Discendente da una famiglia baronale, viveva in un vecchio castello, come i signori e i principi del passato e praticava molto l'equitazione, oltre ad avere una passione per le auto da corsa. Non la fermò la sua salute cagionevole: soffriva di «diabete contrastato» e subiva un calo di zuccheri nel sangue, costretto a portarsi sempre qualcosa da mangiare dietro per non svenire. Comincia a correre nel 1950 su una Bmw e quell'anno, durante una gara ha un primo incidente e si rompe un braccio. Altre gare con Porsche e Mercedes infine nel 1956 viene ingaggiato dalla Ferrari. Cinque stagioni durante le quali partecipa a 27 Gran Premi vincendone 2 con sei piazzamenti.
Il 1961 sembra per lui l'anno della definitiva consacrazione, vince in Olanda e in Gran Bretagna, arriva secondo in Belgio e Germania, e si presenta il 10 settembre a Monza con alcuni punti di vantaggio sul compagno di scuderia Phil Hill. Primo giro e Von Trips tocca la Lotus di Clark, otto anni più giovane.
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