Cinque arbitri indagati continuano a fischiare

Il mondo arbitrale di casa nostra e le sue stranezze non finiscono mai di stupire. È di giovedì 12 aprile la chiusura dell’inchiesta da parte della Procura di Napoli con 48 avvisi inviati ad altrettanti esponenti calcistici, con i più che probabili rinvii a giudizio entro l’estate, poi il processo, ed ecco che il presidente dell’Aia, nonché designatore di A e B, Cesare Gussoni decide di «sfidare» la magistratura ed emettere con largo anticipo un giudizio di innocenza. Già, perché il bello, o il brutto, di questa storia è che degli otto arbitri coinvolti nella vicenda dai pm, i soli Bertini, Paparesta e Pieri pagheranno duramente, con il ritiro della tessera (sempre che le accuse vengano dimostrate) la loro vicinanza al pianeta Moggi. Gli altri, tutti in campo a cominciare da domani nella 33ª giornata di A, una boccata d’ossigeno per Gussoni che non sapeva più che pesci pigliare con i fischietti della Can ridotti ai minimi termini e costretti a logoranti (ma ben retribuiti) straordinari.
Fischio d’inizio dunque per Messina, Dondarini, De Marco, Rocchi e Tagliavento perché, alla luce delle carte (poco più di 4.000 fogli) che arrivano dalla Procura partenopea, non sembrano esserci elementi nuovi a loro carico. I cinque non sono stati sospesi perché, come affermato da fonte Aia, «la loro situazione è ferma al 28 dicembre», ossia quando le redini della Can furono prese da Gussoni dopo le improvvise e sorprendenti dimissioni di Stefano Tedeschi. Nessun fatto nuovo, quindi, rispetto al passato e la fiducia che viene data ai 5 arbitri vuole essere una prova di «correttezza ed equità nei loro confronti», ha fatto sapere Gussoni. De Marco è stato designato per Chievo-Livorno, Dondarini per Empoli-Torino, Rocchi per Palermo-Parma, Tagliavento per Reggina-Udinese mentre Messina dovrà aspettare il 2 maggio perché Catania-Ascoli è stata rinviata appunto in tale data. Non si tratta di partite semplicissime, quello di domani è un turno particolarmente delicato dove in campo scendono 4 internazionali su 5 e al promettente Rocchi viene assegnata la gara della Favorita, delicata per Champions e retrocessione.
Gussoni ha quindi voluto dare una prova di compattezza ai suoi tesserati, dopo il pugno duro dei giorni scorsi nei confronti di Bertini, Pieri e Paparesta anche se qualcuno, in ambito federale, non ha apprezzato più di tanto questo braccio di ferro del designatore con la Procura di Napoli. Gussoni ne ha parlato con i vertici Aia e la decisione è stata apertamente condivisa, poi ha brevemente incontrato anche il capo Ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli: qualche convenevole, poche parole, anche perché gli atti sono in mano degli 007 federali e Gussoni non può accedervi. I 5 che torneranno in campo non sono però nelle migliori condizioni psicologiche: si sono allenati come sempre, ufficialmente sprizzano gioia, ma nei colloqui con Gussoni hanno espresso più di una perplessità. «E se dovessimo sbagliare sul campo, come verremo trattati?», la loro domanda che non ha avuto risposta.

Anche perché per qualcuno di loro questo sarà l’ultimo anno e, arbitrare, sapendo di andare a casa a giugno, non è una bella cosa. Intanto, il legale di Bertini ha precisato che il suo assistito «non aveva nessuna scheda telefonica svizzera», sostenendo che «ipoteticamente per sistemare una partita basta una telefonata e non 48».

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