Cinque Giornate di riscossa: la Lega festeggia la sua Unità

Snobbata la festa per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, la Lega si tuffa nelle celebrazioni per le Cinque Giornate. Con l’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano atteso a Milano domani e lunedì che potrebbe essere l’occasione per nuove polemiche. Gli anni sono 163 e non fanno cifra tonda, ma la voglia di contrapporre l’epopea dell’insurrezione milanese per cacciare gli austroungarici ai moti risorgimentali che riconquistarono il Meridione, quest’anno fa assumere alla ricorrenza un significato del tutto particolare. E così, dopo l’indigestione di Tricolore e Fratelli d’italia, il Carroccio è pronto a mettere le mani su ricostruzioni storiche, concerto e figuranti in costume. Come testimonia la presenza di Umberto Bossi atteso oggi in piazza Duomo per benedire le celebrazioni. Anche se Riccardo De Corato è già pronto ad arginare la foga dell’assessore leghista Andrea Morelli. «Le Cinque Giornate - attacca il vicesindaco - sono state un grande movimento di popolo contro l’oppressione dell’impero austriaco incarnato dal generale Radetzky che stava in via Brisa. Un appuntamento certamente importante per la città, ma che fa parte della storia risorgimentale italiana». Pronta la stilettata. «Ricordo alla Lega che i 120mila euro che il Comune spenderà, sono per l’identità italiana, prima che milanese».
Taglia corto sulle polemiche il sindaco Letizia Moratti. «Il ministro Umberto Bossi - ha detto ieri - era in parlamento e credo che questo parli da solo». Poi ha voluto ricordare che l’assessore Morelli giovedì, giorno della festa per l’Unità d’Italia, è stato impegnato come «cicerone». E «ha dichiarato di condividere le celebrazioni dell’Unità d’Italia». Pronto a smorzare i toni dopo gli spintoni e la contestazione di giovedì, anche l’eurodeputato Matteo Salvini che, alla faccia del protocollo del Quirinale, vira sul motivo che poterà il presidente in Lombardia. «L’arrivo di Napolitano? Sono contento e orgoglioso che venga a Milano per festeggiare le Cinque Giornate - se la cava -. Una data in passato troppo trascurata. E poi Napolitano mi piace perché è uno che parla seriamente di federalismo. A differenza dei suoi predecessori». L’assessore Morelli, invece, se la prende con il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia, assente alle celebrazioni. «La sinistra - attacca Morelli - piuttosto che organizzare presidi “sfascisti”, rilegga qualche libro di storia per scoprire le Cinque Giornate che sono, assieme alla vittoria del Carroccio sul Barbarossa, una delle pagine più importanti della storia della nostra città».
Ieri il via agli eventi che proseguiranno fino a martedì con la deposizione delle corone al sacrario e il sindaco Moratti che ha consegnato al comandante della scuola militare Teulliè il drappo originale con i colori italiani che 163 anni fa fu issato sulla guglia più alta del Duomo. Nella sua orazione il ricordo delle cento donne cadute durante la rivolta e Luigi Torelli che salì sul Duomo per issare il Tricolore. «Celebriamo un episodio glorioso - ha detto il sindaco - uno dei momenti più alti del Risorgimento, la scintilla che diede avvio al ciclo di guerre che portò all’indipendenza e all’Unità d’Italia». Oggi e domani spazio alle ricostruzioni storiche tra piazza Duomo e Castello Sforzesco con duecento figuranti in costume e scontro armato a Palazzo Reale tra austriaci e milanesi.

Lunedì alle 18 al Circolo della Stampa incontro-dibattito «Amori e insurrezioni: le donne che fecero il Risorgimento Italiano», mentre alle 21 al Teatro Litta «Il salotto della contessa Maffei», rievocazione del più importante salotto italiano dell’800. L’assessorato al Turismo darà gratis un gioco da tavolo che in 64 caselle racconta personaggi, luoghi e le tappe che portarono alla liberazione della città.

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