Sono arrivati da tutte le regioni dItalia, attratti dal miraggio dello stipendio fisso. Cinquemila candidati per cinquanta posti da educatori allinterno dei nidi e delle scuole dellinfanzia di Milano. Tutti disposti a trasferirsi allistante pur di avere una busta paga a fine mese. In palio una retribuzione annua di poco meno di 20mila euro e la sicurezza di un contratto a tempo indeterminato allinterno della pubblica amministrazione. Altro che flessibilità e contratti a progetto, a quanto pare il sogno dei giovani educatori resta sempre lo stesso: il posto fisso. Anche se cè da aspettare, anche se la concorrenza è tanta e la graduatoria sarà infinita.
Al Forum di Assago, il palazzetto che di solito ospita concerti e partite di basket, si è svolta la prova di pre-selezione, con i quiz scritti, il cui superamento è necessario per accedere ad unulteriore prova scritta, e poi allorale. Affollamenti del genere, in tempo di crisi e di tagli, si vedono sempre più spesso ai maxi concorsoni pubblici, in primis quelli per i vigili. Uno a fianco allaltro, con il foglio stretto tra le mani e mille speranze in tasca. Anche nel mondo della scuola in tanti tentano il colpaccio: lultimo concorso del genere a Milano risale a sette anni fa.
«Si tratta di unopportunità che abbiamo voluto dare ai giovani in un momento in cui cè fame di lavoro» ha spiegato lassessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano Mariolina Moioli. Il processo di selezione consentirà di mettere in organico cinquanta educatori per linizio del nuovo anno scolastico. «Ma la speranza - ha detto la Moioli - è di poterne assumere altri nel 2011, attingendo dalla graduatoria del concorso». In tanti, tantissimi, incrociano le dita fin da ora.
E questanno sembrano essere di più anche le educatrici volontarie, già assunte, che si sono rese disponibili per lavorare anche nel mese di luglio. In tempi di ristrettezze economiche, riusciranno comunque a mettersi in tasca uno stipendio in più. Non si ripeteranno quindi le scene dellestate 2008, quando il Comune di Milano fu costretto a precettare oltre mille maestre per poter tenere i nidi e gli asili aperti anche a luglio e per garantire un servizio estivo alle 10mila famiglie che ne avevano fatto richiesta. Allepoca le educatrici volontarie erano state solo 600. In 150 non avevano dato la disponibilità e lassessorato ai Servizi sociali era stato costretto a inviare lettere alle maestre, prima quelle precarie e poi quelle di ruolo, per «costringerle» a lavorare. I tempi sono cambiati: per i primi 15 giorni di luglio saranno al lavoro 607 educatrici nei nidi e 746 alle scuole materne, riuscendo a coprire il fabbisogno di insegnanti. «Stiamo calcolando - spiegano in Comune - quante educatrici serviranno per tenere aperti nidi e materne nella seconda metà di luglio ma non dovrebbero esserci problemi».
La selezione degli insegnanti per il prossimo anno scolastico durerà per quasi tutta lestate: i tempi dipendono da quanti passeranno la prova scritta. In ogni caso, i 50 nuovi assunti entreranno in servizio tra settembre e dicembre. Andranno a rimpinguare le fila degli educatori, che al momento contano 1.909 insegnanti alle scuole materne e 1.071 agli asili nido.
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