La giuria dei letterati ha scelto ieri a Padova i cinque autori finalisti della 43ª edizione del premio Campiello. A passare ora lesame della giuria dei 300 lettori, per contendersi la vittoria finale, saranno i romanzi di Ennio Cavalli Quattro errori di Dio (Aragno); Gianni Celati Fata Morgana (Feltrinelli), Raffaele Nigro Malvarosa (Rizzoli), Pino Roveredo Mandami a dire (Bompiani), Antonio Scurati Il sopravvissuto (Bompiani). La giuria dei letterati, presieduta da Umberto Veronesi, ha anche assegnato il premio opera prima al romanzo di Alessandro Piperno Con le peggiori intenzioni (Mondadori).
La selezione, come è nella formula consolidata del Campiello, si è svolta in una seduta pubblica nella splendida aula magna dellUniversità al Palazzo del Bo, nel corso della quale i giurati hanno espresso le loro valutazioni sulla rosa dei titoli ritenuti più interessanti. Si partiva da una short list di 35 titoli, scelti dalla giuria dopo una precedente scrematura rispetto ai circa 80 libri ammessi questanno al concorso dal comitato tecnico. «Siamo stati in difficoltà - ha confessato il presidente Veronesi - perché i libri buoni questanno erano molti e quindi è stata grande lincertezza, quasi una sorta di crisi di coscienza nel decidere lesclusione di titoli buoni e doverne includere altri. È il segno che il livello della letteratura italiana sta crescendo».
Illustrando i caratteri dellultima annata letteraria italiana, il critico Lorenzo Mondo lha definita «mediamente buona, una annata, dove, salvo rare eccezioni, non ci sono picchi». Quanto al premio opera prima assegnato ad Alessandro Piperno, la giuria ha sottolineato la capacità del giovane autore nellaver collocato «in un microcosmo della Roma capitolina opulenta e sfrenata tra gli anni 70 e 80 una vicenda familiare a volte drammatica a volte esilarante, ma sempre inattesa».
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