«Dare corpo ad incidenti onirici» è stato il mestiere di Claudio Cintoli per un ventennio di attività artistica, interrotto da una morte prematura e improvvisa nel 1977, anno nel quale opere significative come Crisalide e Ecce Homo vennero esposte alla Biennale veneziana, dove lartista era stato invitato. Oggi la galleria Emmeotto ripropone un nome reputato ma poco noto, che rielaborò linformale di Burri in versione grafica e con vari materiali e anticipò formulazioni dellarte a venire già dagli ultimi anni Cinquanta. La sua personalità sorprende ancora oggi per la freschezza e lenergia con cui ha saputo dare corpo a temi universali: la morte e la vita, il loro mistero, nascita e rinascita, il senso del vivere.
Gli incidenti onirici di cui parla Cintoli costituiscono limmateriale mondo delle idee che accidentalmente lambisce quello della materia quotidiana. Nella persistenza di questo duplice universo - luno leggero, aereo, grafico, mentale, laltro pesante e sentimentale, denso di passione, cose profane, carne e sangue del vivere - Cintoli sperimenta incessantemente tangenze e rapporti, forzando i confini delluna e dellaltra anima dellesistenza per spremerne fuori un senso comune, o almeno un linguaggio che renda possibile parlarne. Nelle sale di Emmeotto una scelta di opere dal 59 al 77 mostra alcune «sezioni» delliter compiuto dallartista attraverso grandi balzi e piccoli passi, immersioni nella pop art, nellinformale, nel nouveau realisme, nellarte povera, nellarte concettuale.
Galleria Emmeotto fino al 18 luglio, via Margutta 8. Orario: 10,30-13/ 16,30-20. Chiuso lunedì mattina, sabato pomeriggio e festivi. Ingresso libero, tel. 063216540
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.