«In Ciociaria la sinistra ha fallito su tutti i fronti»

«In Ciociaria la sinistra ha fallito su tutti i fronti»

Domani e domenica in Ciociaria si vota anche per il rinnovo dell’amministrazione provinciale, con i 420mila elettori chiamati a esprimersi per un nuovo presidente, vista l’impossibilità a ricandidarsi di Francesco Scalia, del Pd, già al secondo mandato, e che nel frattempo si è dimesso ed è stato «paracadutato» alla Regione come assessore. Il centrosinistra schiera così Gianfranco Schietroma, socialista, mentre il Pdl punta forte su Antonello Iannarilli, deputato eletto con Forza Italia e già assessore regionale all’Agricoltura. Abbiamo rivolto alcune domande a Iannarilli.
Sondaggi non è possibile pubblicarne, però diciamo che l’aria che si respira in Ciociaria è quella di una vittoria del Pdl anche alle Provinciali.
«Dopo il disastro combinato dal centrosinistra nella nostra provincia è inaudito pensare ad una loro riconferma ai vertici provinciali. La necessità di cambiamento è avvertita da tutti trasversalmente e su tutti i fronti. Dobbiamo portare la politica del fare sul nostro territorio e imitare la concretezza con cui il Berlusconi sta governando l’Italia».
Se lei fosse solo un cittadino di questa provincia, che giudizio darebbe di 15 anni di guida del centrosinistra?
«Lo stesso giudizio che esprimono tutti gli abitanti: un fallimento totale, al punto che nessuno sa qual è la funzione dell’ente Provincia. Non c’è opera, attività, iniziativa degna di essere ricordata».
Qualora venisse eletto presidente, non ha il timore di trovare le casse dell’amministrazione provinciale desolatamente vuote?
«Effettivamente c’è voluto molto coraggio a candidarsi alla presidenza della Provincia. Per rimediare ai disastri delle passate amministrazioni bisogna fare un lavoro immenso. Prioritario sarà il nostro impegno per concentrare sul territorio tutte le opportunità economiche e progettuali nazionali ed europee. Per far questo sono necessarie le giuste competenze e i contatti giusti».
Aeroporto che da Frosinone è decollato verso Viterbo, Interporto merci fermo da un paio di decenni, linea ferroviaria dell’alta velocità che corre lungo tutta la provincia ma senza neanche una fermata: si sente di garantire almeno una di queste realizzazioni che il centrosinistra ha bucato clamorosamente?
«Il nostro primo impegno sarà quello di verificare l’effettiva possibilità di costruire l’aeroporto a Frosinone. La strada iniziata da Marrazzo e Scalia non porta da nessuna parte e di fatto la deliberazione che stabilisce la costruzione del quarto scalo a Frosinone è di contenuto elettorale e politico e non amministrativo. A proposito dell’interporto è giunto il momento di dire basta con lo sperpero dei soldi pubblici utilizzati dal centrosinistra per interessi di bottega. Sono diciotto anni che si parla di questo progetto. Anche in questo caso, bisognerà verificare l’effettiva fattibilità della iniziativa».
Non le sarà facile dialogare con un presidente della Regione per il quale la provincia di Frosinone sembra solo un puntino sulla carta geografica...
«Parlare col presidente Marrazzo è un’impresa ardua.

Ho cercato più volte di mettermi in contatto con lui da cittadino di questa regione e da deputato della repubblica senza alcun riscontro. Questo la dice lunga sulla disponibilità di chi si presenta come uomo al servizio di tutti, per non parlare dello scarso senso che Marrazzo ha dimostrato per le istituzioni».

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