da Milano
Autostrade, la concessione unica è un fatto compiuto. Il Cipe ha approvato, come era prevedibile, la direttiva sulle nuove regole, fortemente volute dal ministro Di Pietro, e altrettanto fermamente respinte dalle concessionarie di Autostrade, che le ritengono frutto di unimposizione unilaterale. Inutilmente lamministratore delegato del gruppo, Giovanni Castellucci, aveva auspicato un rinvio della direttiva e la ripresa del confronto tra il ministero delle Infrastrutture e lAiscat.
Il governo ha invece deciso di approvare comunque la direttiva, sulla scorta dellormai famoso articolo 12 del «collegato» alla Finanziaria. Per Autostrade le nuove regole partiranno dalla fine del 2007, in occasione della revisione quinquennale del piano finanziario: a meno che non si attui la progettata - e poi sfumata - fusione con Abertis, nel qual caso scatterebbero subito.
Autostrade, delusa, si trincera dietro un comunicato di poche righe, dove «apprende» che la direttiva è stata adottata «senza che un concreto e approfondito confronto con Aiscat sia stato avviato», e si riserva di commentare il provvedimento dopo che ne saranno resi noti i dettagli.
Soddisfatto, ovviamente, è invece il ministro Di Pietro, che punta piuttosto ad accelerare i tempi: la scadenza «è fissata a fine 2007, ma se ne può cominciare a parlare anche da subito. Oggi cè necessità di sedersi attorno a un tavolo e riscrivere le regole del gioco», aggiunge, invitando implicitamente le concessionarie a tornare al tavolo delle trattative.
La novità più rilevante della direttiva, che conferma il metodo del price-cap come base del sistema tariffario, è che gli investimenti saranno remunerati per tutte le concessionarie autostradali «in proporzione alleffettivo stato di avanzamento del progetto di realizzazione». «Sono certo - afferma Di Pietro - che a seguito di questa rivisitazione complessiva, ma soprattutto con i meccanismi di controllo e verifica ci potrà essere un servizio più efficiente per gli utenti e le società invece di distribuire dividendi faranno più investimenti».
Il provvedimento verrà inviato anche a Bruxelles, dove è tuttora pendente il dossier Autostrade-Abertis.
Ma i sindacati protestano: Di Pietro ci aveva promesso cose diverse, sostengono Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti, mentre il meccanismo approvato dal Cipe «è sbagliato concettualmente e rischierebbe di aprire un contenzioso in grado di bloccare gli investimenti per anni». Critiche «ingiustificate», replica Di Pietro.
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