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Cipro, appello del Pontefice per il Medio Oriente: "Risolvere le tensioni o sarà bagno di sangue"

Il Papa, durante la celebrazione a Nicosia invita ad "abbattere le barriere", a dire no a "egoismo, avidità e sfiducia verso gli altri". Poi un appello: "Risolvere le tensioni che continuano in Medio Oriente prima che tali conflitti conducano a uno spargimento maggiore di sangue". Gaza, Israele blocca la Rachel Corrie

Cipro, appello del Pontefice per il Medio Oriente:  
"Risolvere le tensioni o sarà bagno di sangue"

Nicosia - Papa Benedetto XVI, durante il rito, ha consegnato ai leader cattolici del Medio Oriente l’Instrumentum Laboris, il documento base del prossimo sinodo vaticano dedicato alla regione. "Prego - ha detto - che i lavori dell’Assemblea Speciale aiutino a volgere l’attenzione della comunità internazionale sulla condizione di quei cristiani in Medio Oriente, che soffrono a causa della loro fede, affinchè si possano trovare soluzioni giuste e durature ai conflitti che causano così tante sofferenze". "In merito a questa grave questione - ha proseguito - ripeto il mio appello generale per uno sforzo internazionale urgente e concertato al fine di risolvere le tensioni che continuano in Medio Oriente, specie in Terra Santa, prima che tali conflitti conducano a uno spargimento maggiore di sangue".

"Abbattere le barriere"
Il Papa invita ad "abbattere le barriere", a dire no a "egoismo, avidità e sfiducia verso gli altri". Durante la celebrazione a Nicosia, nel suo ultimo giorno di permanenza a Cipro, in occasione della pubblicazione dell’Instrumentum Laboris per il Sinodo sul Medio Oriente che si terrà a ottobre in Vaticano, Benedetto XVI osserva come "ciascuno di noi che apparteniamo alla Chiesa ha bisogno di uscire dal mondo chiuso della propria individualità ed accettare la compagnia di coloro che condividono il pane con lui". "Non devo più pensare a partire da ’me stessò - dice durante l’omelia - ma da ’noì. È per questo che tutti i giorni noi preghiamo ’nostrò Padre per il ’nostrò pane quotidiano. Abbattere le barriere tra noi e i nostri vicini è prima premessa per entrare nella vita divina all quale siamo chiamati. Abbiamo bisogno di essere liberati da tutto quello che ci blocca e ci isola - aggiunge il Pontefice - timore e sfiducia verso gli altri, avidità ed egoismo, mancanza di volontà di accettare il rischio della vulnerabilità alla quale ci esponiamo quando ci apriamo all’amore".

"Superare le differenze" Da qui l’invito del Papa. "Siamo chiamati a superare le nostre differenze - esorta Benedetto XVI - a portare pace e riconciliazione dove ci sono conflitti, ad offrire al mondo un messaggio di speranza. Siamo chiamati ad estendere la nostra attenzione ai bisognosi, dividendo generosamente i nostri beni terreni con coloro che sono meno fortunati di noi. E siamo chiamati a proclamare incessantemente la morte e risurrezione del Signore, finchè egli venga".

Occupazione israeliana "Da decenni, la mancata risoluzione del conflitto israelo-palestinese, il non rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, e l’egoismo delle grandi potenze hanno destabilizzato l’equilibrio della regione e imposto alle popolazioni una violenza che rischia di gettarle nella disperazione": è quanto si legge nell’Instrumentum Laboris, il documento sul Medio Oriente presentato oggi dal Papa a Cipro. Il testo ribadisce che l’occupazione israeliana è "un’ingiustizia politica imposta ai palestinesi", che nessun cristiano può giustificare con pretese teologiche. Il conflitto israelo-palestinese è inoltre il "focolaio principale" dei vari conflitti mediorientali. 

Dialogo con l'Islam "Le relazioni tra cristiani e musulmani sono, più o meno spesso, difficili soprattutto per il fatto che i musulmani non fanno distinzione tra religione e politica, il che mette i cristiani nella situazione delicata di non-cittadini", è quanto afferma il documento di base del prossimo sinodo vaticano sul Medio Oriente, consegnato oggi dal Papa ai patriarchi e ai capi delle comunità cattoliche della regione, durante una messa a Cipro.

Il testo, citando una frase pronunciata in passato da Benedetto XVI, sottolinea tuttavia la ricerca di una convivenza con loro "è vitale" e da essa dipende "il nostro futuro".

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