Cronaca locale

Cirano minimalista D’Elia innova il teatro

Una sfida. Riuscire a far rivivere il Cirano di Bergerac attraverso un nuovo modo di far teatro. Centrato sull'attore, sul gesto, sull'ambiente figurativo. Il pubblico risponde con entusiasmo e lo spettacolo da nove anni fa il giro dei teatri italiani. Così il Cirano di Bergerac diretto da Corrado D'Elia - al Teatro Libero fino al 13 maggio - firma la sua dichiarazione d'identità. «Abbiamo iniziato tanti anni fa in uno spazio nella Chinatown milanese - racconta il regista e protagonista - con l'intento di dare nuova vita alla magnifica storia di Cirano. La forza dello spettacolo sta nell'aver svecchiato il meccanismo teatrale, trasformando il Cirano in un ritratto generazionale e in un cult del teatro giovane». Già perché anche nel Cirano, come del resto in tutti gli altri lavori di D'Elia, il minimalismo d'invenzione, «non di necessità» precisa, si traduce sulla scena in momenti di intensa fisicità e in una maniera asciutta e visionaria. Il testo naturalmente è sempre quello, la scelta di un classico sottolinea l'arte di lavorare sul come e non sul cosa.
«Siamo partiti dalla traduzione in prosa di Franco Cuomo - continua D'Elia - che dona all'opera una moderna concretezza». Da qui il regista ha compiuto tagli, eliminato i costumi d'epoca, cancellato quasi del tutto il verso, ha creato una recitazione priva d'enfasi e ha imposto all'azione un ritmo sostenuto. Così, «tradotto in prosa e interpretato dal fuoco del movimento, dell'amore, della voglia di battaglia che pervade l'animo del protagonista, sfrondato del superfluo per esaltare l'essenziale e sostenuto dalle fantasticherie visionarie del compositore Michael Nyman», il Cirano di D'Elia si fa più giovane, più vicino a noi, un grande eroe antiromantico, decadente, pieno di amarezza e sofferenza che svela il suo aspetto più disumanamente umano e moderno. Cirano alla fine muore, ma il suo naso trionfa. «La scena finale - si legge nelle note -, quando tutti gli attori indossano come lui un naso posticcio, vuole essere un aperto invito a riscoprire lo spirito libero e poetico che alberga in ognuno di noi». Difficile dire che cosa sia cambiato in questi nove anni di rappresentazioni.

«Forse solo gli attori - conferma D'Elia -, in ogni caso è il pubblico che solitamente mi fa notare le novità».
Cyrano de Bergerac
Teatro Libero, via Savona 10
h 21, 17 euro, (info 028323126)

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