Cisl e Uil contro la Rai «Parla solo la Cgil»

Roma Operai della Fiat infuriati che chiamano le rispettive confederazioni, lettere alla dirigenza della Rai e persino una richiesta di intervento alla Commissione di vigilanza, che arriverà a giorni. Nel mirino dei sindacati è finita una trasmissione che era nata per dare voce proprio a loro e controbilanciare l’intervista di Che tempo fa a Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat. Sul banco degli imputati, la puntata di ieri di In 1/2 ora di Lucia Annunziata, interamente dedicata ai dipendenti dell’azienda automobilistica, con un collegamento da Termini Imerese e operai in studio. Ad accorgersi che qualcosa stava andando storto è stato Vincenzo Tortorelli, dei metalmeccanici Uil della Basilicata. Già sabato aveva notato che gli operai invitati erano solo quelli della Fiom-Cgil, cioè del sindacato che si è schierato per il «no» all’accordo per Pomigliano ed è stato sconfitto al referendum sul piano di rilancio dello stabilimento. Il sindacalista aveva provato a fare cambiare indirizzo al programma, senza successo. Ieri la trasmissione, salutata dal presidente della Federazione nazionale della stampa (sindacato dei giornalisti), come buon esempio di «pluralismo sociale».
In totale disaccordo Uilm e Fim. «Ci rivolgeremo alla Commissione di vigilanza Rai. Io ho sempre creduto che libertà di stampa significasse cercare la verità. Ho dovuto constatare che non è così e che la televisione di Stato sta deliberatamente favorendo un solo sindacato. Si enfatizza la posizione di chi crea danni ai lavoratori e si fa calare il silenzio sul coraggio di chi ha salvato gli stabilimenti. Se quei delegati Fiom possono ancora parlare come dipendenti Fiat lo devono a noi». Senza contare che la Fiom rappresenta una minoranza. «Il 16 per cento dei sindacalizzati. E il 6-7 per cento del totale».
Che il pluralismo, rappresentato nella versione ridotta e polarizzata Fiom-Marchionne, non funziona è dimostrato dal referendum su Pomigliano.

«Il 63 per cento ha approvato quel piano», ricorda Gerardo Giannone, rappresentante sindacale Fim-Cisl dello stabilimento campano. «Io sono un operaio e un comunista - prosegue Giannone - mi piace la Annunziata, ma è vergognoso questo esercizio della tv pubblica, in quanto è già la terza volta che vediamo la sola Fiom in quella trasmissione».

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