La città commossa ha salutato il «suo» eroe

Hanno partecipato al corteo formato in piazza San Francesco, poi hanno gremito la chiesa del Sacro Cuore e San Giacomo di Carignano: sono stati tanti, tantissimi, ieri mattina, a voler salutare «Gigi», il professore», la Medaglia d’oro Luigi Ferraro, che se n’è andato a 91 anni la vigilia dell’Epifania. Qualcuno - militare di carriera, oppure amico di vecchia data, o compagno d’avventura industriale di Ferraro, che fu fondatore e titolare della Technisub - è rimasto fuori, sul sagrato: un po’ perché dentro non c’era posto, un po’ anche perché non voleva che lo vedessero con gli occhi lucidi mentre il trombettiere suonava il silenzio fuori ordinanza.

In prima fila, nel corteo e in chiesa, i rappresentanti ufficiali delle Forze armate e, in particolare, della «sua» Marina: Paolo di Paola, Capo di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Sergio Biraghi, Capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe Lertora, che comanda il dipartimento Alto Tirreno, l'ammiraglio Roberto Paperini, comandante degli Incursori. L’elenco sarebbe lungo, lungo almeno come quello dei ricordi, degli affetti, delle lezioni di stile e di eroismo che Gigi ha consegnato ai cuori e alla Storia.

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