La città di Paolo VI pronta ad abbracciare il Papa

Papa Ratzinger nella città di papa Montini. Oggi Brescia incontra Benedetto XVI, nel segno di Paolo VI. Dieci ore, o poco più, e un susseguirsi di incontri, di preghiere, di riflessioni in una delle terre più feconde del cattolicesimo italiano. Montini nacque a Concesio ma a Concesio Ratzinger arriverà solo nel pomeriggio. La giornata inizierà alle 9.30, con lo sbarco all’aeroporto militare di Ghedi. Subito dopo, il pontefice si trasferirà a Botticino, la capitale del marmo ma anche il paese natale di uno dei tanti santi del Lombardo Veneto: Arcangelo Tadini, parroco a Botticino per quarant’anni, morto nel 1912 e canonizzato in aprile. Benedetto s’inginocchierà davanti alle reliquie di Sant’Arcangelo. Poi, il papa giungerà finalmente a Brescia. Alle 10.30 celebrerà la Messa e reciterà l’Angelus. Inutile mettersi in viaggio da Milano o dalle altre città del Nord. L’accesso alla piazza sarà riservato esclusivamente alle 12 mila persone in possesso dei pass, distribuiti nelle 473 parrocchie della provincia nelle scorse settimane.
Si spera, naturalmente, nella clemenza del tempo ma la pioggia potrebbe guastare la festa e rendere più difficile la giornata dei ventimila fedeli attesi. Dettagli. Gli impegni di Benedetto sono stati calibrati al minuto e il programma andrà avanti. Comunque. Il papa pranzerà al Centro Pastorale Paolo VI.
Poi, partirà finalmente per Concesio. Montini, classe 1897, è il papa che ha chiuso il Concilio, a cui partecipò anche un giovane Ratzinger, e ha guidato la barca della Chiesa nella tempesta degli anni Sessanta e Settanta, fino alla tragedia di Moro. Ma è anche l’intellettuale raffinato che ci ha lasciato encicliche storiche come l’Ecclesiam Suam, la Populorum progressio, l’Humanae vitae. Pietre miliari di una Chiesa che si apriva al mondo. Dunque, il papa bavarese andrà in pellegrinaggio nei luoghi del papa bresciano: visiterà la casa natale di Montini e la chiesa di Sant’Antonino in cui il futuro Paolo VI fu battezzato.
Il rientro a Roma è previsto per le 19. Il papa sarà “scortato” da un imponente apparato di sicurezza: almeno mille uomini delle forze dell’ordine, compresi una decina di cecchini appostati sui tetti delle case. Il centro di Brescia sarà off limits per chi è sprovvisto di lasciapassare: quindici chilometri di transenne lo isoleranno dal resto della città. Nei giorni scorsi, per precauzione, sono stati controllati e sigillati 2.156 tombini.
Insomma, il viaggio che il papa ha voluto per «venerare la memoria di Montini» accosterà la spiritualità sofferta e ricchissima del papa bresciano a quella altrettanto straordinaria di Ratzinger, uno dei più grandi teologi e pensatori del nostro tempo. Che solo certa stampa ammalata di pregiudizio classifica come conservatore o, peggio, liquida, alla Eugenio Scalfari, come «modesto teologo». Sarà, a distanza, l’incontro fra due colossi, divisi anagraficamente da trent’anni.

E sarà anche un momento importante per la chiesa di Brescia. La diocesi consegnerà a Benedetto XVI un assegno da 500 mila euro, frutto di una colletta popolare. È l’abbraccio della città di Paolo VI al papa che viene dalla Germania.

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