Città paralizzata per il traffico del Salone

Città paralizzata per il traffico del Salone

Traffico da incubo per il primo giorno della settimana dedicata al Salone Nautico. La storia, purtroppo, è sempre la stessa: autostrade intasate, sopraelevata con una coda spropositata verso l’uscita della Foce, strade cittadine completamente paralizzate da e verso il centro. E questo non per i soliti cantieri o qualche disgraziato incidente. No, il blocco si deve soltanto all’eccezionale numero di veicoli che ieri si è riversato nell’area genovese.
I sintomi si sono avvertiti fin dalle prime ore del mattino. Alle uscite di Genova Ovest e Genova Est il traffico del lunedì si è aggiunto a quello proveniente dalle regioni limitrofe. Veicoli di ogni tipo prevenienti soprattutto da Piemonte, Lombardia e Veneto (ma non mancavano davvero neppure gli stranieri) si sono accodati ai caselli in attesa di raggiungere il quartiere fieristico. Quartiere che, oggi come oggi, somiglia più a un grosso cantiere all’aperto piuttosto che ad una reception di classe internazionale. I lavori sulla copertura del Bisagno sono necessari, per carità. Ma viene da domandarsi se non era il caso di organizzare un po’ meglio l’area della Foce, ben sapendo che per il Nautico le presenze automobilistiche si sarebbero moltiplicate.
Molti conducenti, cercando di aggirare l’imbuto della Foce, hanno preferito optare per l’uscita di Piccapietra che consente di raggiungere Brignole o scendendo lungo via Venti Settembre o passando da via Serra, attraverso piazza Corvetto. Di questa categoria di automobilisti fanno parte gli ottimisti. Infatti la coda iniziava già dentro il tunnel sotto Piccapietra che, in pratica, era un lungo serpentone di veicoli fermi. Soltanto passo passo si riusciva a vedere la luce del giorno, nei pressi delle uscite secondarie del tribunale.

E poi la coda continuava imperterrita fino a Brignole, in tutte le direzioni.
È difficile dire che cosa si possa fare a fronte di una situazione di questo genere, ma non c’è dubbio che ancora una volta chi poteva è restato a guardare.

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