«Città pulita in cinque giorni» Ecco la prova che erano bugie

NapoliSindaco De Magistris, il tempo è scaduto. I 5 giorni previsti per far tornare a splendere Napoli sono passati ma la situazione non è cambiata. Anzi è cambiata, ma in peggio. Ieri, a Napoli c’erano a terra circa 2400 tonnellate, 100 più del giorno prima, 400 più di domenica scorsa, quando pure era stato espresso un cauto ottimismo dall’Asia (l’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti) sulla riuscita dell’operazione Napoli pulita, se non per oggi, quantomeno per giovedì prossimo. Adesso il futuro per la città è davvero nero. Al Centro e in periferia si susseguono le proteste dei cittadini ma, anche di gruppi organizzati di non ancora identificata provenienza. Blocchi stradali, roghi, addirittura sarcasmo alla napoletana, con il tricolore piantato su un cumulo e l’inno di Mameli cantato a voce alta da un gruppo di cittadini.
A campione «il Giornale» ha fatto fotografare cinque diverse zone di Napoli, nei giorni 20 e 21 giugno. Gli stessi cumuli, ripresi da identiche visuali, per mostrare i progressi compiuti da un giorno all’altro nella pulizia delle strade dall’amministrazione comunale. Sì, i progressi ci sono stati ma all’incontrario perché a Secondigliano, Quartieri spagnoli, Lungomare di via Caracciolo, Pianura e Fuorigrotta la situazione è addirittura peggiorata. E la promessa dell’ex pm?
Secondigliano e Pianura sono quartieri situati alla periferia di Napoli; i Quartieri spagnoli sono in una zona popolare ma situata nel centro della città, come il Lungomare di via Caracciolo, la strada «cartolina» di Napoli mentre Fuorigrotta è il quartiere dello stadio San Paolo. Il fotografo ha immortalato il rione Monterosa di Secondigliano: non bastassero i problemi di camorra, disoccupazione, dramma casa, il problema dei rifiuti da queste parti sembra più grave che altrove.
Situazione più o meno identica ai Quartieri spagnoli, situata a ridosso di via Toledo e delle più importanti strade dello shopping e del lusso. Il fotografo ha ripreso via Montecalvario, ma la stessa situazione è riscontrabile nelle vicine via Concordia, via Speranzella e altre ancora. Una scia di spazzatura lunga decine di metri attraversa questo rione popolare, ancora fatiscente per il terremoto dell’Ottanta, dove comanda la camorra. Due notti fa la popolazione ma anche gruppi organizzati hanno sparpagliato i sacchetti al centro della strada, si sono allungati fino alla vicina via Santa Brigida per dare a fuoco cassonetti e cumuli.
Vergogna analoga sul lungomare di via Caracciolo. In più punti sono accumulate tonnellate di spazzatura. È la strada della «passeggiata», attraversata da turisti e napoletani, soprattutto in periodo estivo. L’odore del mare va a confondersi con il fetore che si solleva dai sacchetti colmi di spazzatura ormai in putrescenza, a causa anche del caldo che comincia a diventare insopportabile.
Viale Kennedy a Fuorigrotta, la lunga strada che porta allo stadio ma, dove ci sono importanti strutture per lo svago oltre allo stadio, come il parco giochi dell’Edenlandia, il Bowling. Bambini con le loro famiglie e giovani percorrono a piedi o in auto viale Kennedy sfiorando i cumuli.
Su via Montagna spaccata a Pianura si potrebbe fare della facile ironia. Questo era il quartiere della discarica poi chiusa dopo avere accolto per anni la spazzatura di Napoli e provincia. Adesso c’è la discarica stradale, con centinaia di tonnellate di monnezza non raccolta da giorni.
De Magistris si è difeso dal mancato rispetto della promessa fatta ai napoletani, ipotizzando la tesi complottistica. «Napoli sarà liberata dai rifiuti nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da “certi ambienti” refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città. Quando parlo di “certi ambienti” non escludo ovviamente il crimine organizzato».
Poi, la nuova promessa.

«Se il Governo, la Regione e la Provincia abbandoneranno Napoli a se stessa, i cittadini e l’amministrazione agiranno di conseguenza. Il sindaco, il vice - sindaco Tommaso Sodano e tutta la Giunta stanno già lavorando ad un Piano alternativo fondato sull’autonomia della città che, senza se e senza ma, deve essere - e lo sarà - pulita dai rifiuti».

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