Dopo l’epoca delle tangenti del Pd, l’area delle ex acciaierie Falck potrebbe voltare pagina e ospitare il più grande ospedale pubblico mai visto. Tra le possibili sedi dove costruire la Cittadella della salute (che riunirà Sacco, Istituto nazionale dei tumori e Besta) spunta anche l’ipotesi dell’area di Sesto San Giovanni. Un’autentica sorpresa per chi pensava ad altri scenari (milanesi). Il piano Moratti parlava dei terreni attorno al Sacco (che oggi il comitato di Vigilanza dichiarerà non infrastrutturabili). Poi è spuntata la zona Porto di Mare, a un passo dal quartiere di Santa Giulia. Dopo ancora è saltata fuori l’ipotesi di costruire il polo ospedaliero in zona Ieo, l’istituto oncologico guidato da Umberto Veronesi, nel parco agricolo Sud. L’idea era stata avanzata dal presidente della Provincia Guido Podestà, che proposto di accorpare la cittadella sanitaria alla sede del centro europeo per la ricerca biomedica avanzata Cerba, in zona Ieo.
Ora, una nota ufficiale del Pirellone cala la carta Sesto San Giovanni per ospitare la cittadella da 450 milioni di euro (di cui 410 a carico della Regione). «Dopo l’incontro dei giorni scorsi tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini - si legge nella nota regionale - il sindaco ha comunicato al presidente Formigoni l’interesse e la disponibilità a che Regione Lombardia insedi sull’area ex Falck la nuova città della salute, potendo contare sul fatto che tale iniziativa incontri il favore della Sesto Immobiliare Spa». La società si sta occupando della riqualificazione immobiliare dell’area e da tempo, insieme all’architetto Renzo Piano, sta studiando «l’inserimento nel progetto di centri di eccellenza». Il sindaco sottolinea come sia possibile valutare insieme la disponibilità a concedere come standard l’area, che verrebbe assegnata già bonificata senza costi per la Regione Lombardia. E sarebbe uno smacco sonoro per Milano.
«Il presidente Formigoni non mi ha ancora parlato di questa ipotesi» commenta l’assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani. L’edilizia sanitaria è infatti affidata a Infrastrutture Lombarde. Ma, tiene a precisare Bresciani, «è necessario assicurare ai cittadini, cuore del sistema sanitario regionale, servizi solidi, accessibili e adeguati». Sarà quindi sua premura accertarsi che il polo «sorga in un’area stabile, ben collegata e senza problemi di natura ambientale». E qualche dubbio sorge a voler costruire un ospedale là dove c’era un’industria pesante. Bresciani auspica per lo meno che l’ospedale possa trovare una sede funzionale «al pari di quella alla quale si è rinunciato», cioè la zona Vialba dell’ospedale Sacco di Milano. E comunque, ironizza l’assessore, «vedo che si stanno dando molto da fare per offrire ai cittadini una cittadella della Salute competitiva in Europa. Faccio il tifo affinché questo accada perché la Città della Salute è un punto strategico fondamentale delle politiche sanitarie regionali». La candidatura dell’ex area Falck era già arrivata in via ufficiosa sulle scrivanie degli uffici regionali. Ora il sindaco di Sesto, Giorgio Oldrini, la ripropone ufficialmente. Il Pii (piano integrato di intervento) è stato adottato lo scorso 9 settembre dal Consiglio comunale di Sesto San Giovanni ed è attualmente in Regione per la fase di approvazione della Via (valutazione di impatto ambientale) e dell’esame della struttura del grande commercio.
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