Una città di scomparsi nella capitale

IPOTESI Quando a sparire sono i minori si pensa subito a un rapimento ma quando si tratta di adulti spesso è allontanamento volontario

Una città di scomparsi nella capitale

(...)di Raitre Chi l’ha visto? negli ultimi cinque anni ha trattato 193 casi a Roma e provincia. Più della metà sono stati risolti, come quello di Maria Teresa. Le indagini, infatti, portarono all'arresto di Angelo Stazzi, un infermiere di 64 anni accusato di omicidio ed occultamento di cadavere per una questione di soldi, un prestito di circa 20 milioni di lire. Ma sono tantissimi i misteri non svelati.
La vicenda più famosa è quella di Emanuela Orlandi, sparita a 15 anni nel lontano 1983. Quella che all’inizio sembrava la classica sparizione di un’adolescente divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italiana che coinvolse lo Stato Vaticano (di cui la ragazza era cittadina), l’attentatore di Giovanni Paolo II Ali Agca, la Banda della Magliana, il Banco Ambrosiano e la Stasi (la polizia segreta della Germania Est), in un intreccio che ancora oggi non è stato districato. Anche se proprio qualche giorno fa c’è stata una svolta, dopo oltre un quarto di secolo, con il primo indagato, un malavitoso romano all’epoca legato alla banda della Magliana identificato come l’uomo che il 28 giugno del 1983, sei giorni dopo la misteriosa sparizione, telefonò a casa Orlandi presentandosi col nome di «Mario», lasciando intendere ai genitori della ragazza di avere a che fare con il rapimento, pur senza fornire alcuna indicazione precisa né fare richiesta di alcun riscatto.
Quarantacinque giorni prima della Orlandi era sparita anche la sua coetanea Mirella Gregori. Le vicende furono collegate dopo che la madre di quest’ultima disse di aver visto nel suo bar di via Montebello, la sera prima che la figlia scomparisse, due persone che assomigliavano agli identikit di coloro che avrebbero in seguito pedinato la Orlandi. A distanza di anni le possibilità di ritrovare vive le ragazze sono pressoché nulle.
Quando spariscono minori come Emanuela e Mirella l’ipotesi più accreditata è quella del rapimento. Per quanto riguarda i maggiorenni, l’allontanamento volontario rappresenta invece la casistica più frequente. La storia di Francesco De Santis, che sparì poco più di anno fa da Ostia dove viveva con la moglie, fa ipotizzare una «fuga spirituale». Una mattina di ottobre uscì di casa per andare in parrocchia: il giovane architetto era infatti molto religioso, e i suoi familiari raccontarono del suo percorso di avvicinamento a Dio. Guardando i file sul suo computer si scoprì che, nel periodo precedente la scomparsa, Francesco visitava continuamente il sito internet dell’Armata Bianca, un movimento ecclesiale che fa capo a un frate cappuccino con cui, secondo un amico, si sarebbe incontrato per due volte. Alcuni telespettatori di Chi l’ha visto? dissero di aver visto Francesco in città vestito con un saio. Più nulla si è saputo di Mario Buono, cuoco di origine pugliese che viveva da 35 anni nella capitale. La moglie raccontò che stava attraversando un periodo difficile e il giorno della scomparsa, il 14 marzo del 2005, il 57enne Mario sarebbe uscito a fare una passeggiata dopo aver preso le chiavi di casa e la tessera di abbonamento ai mezzi pubblici. Sembra che una delle sue mete preferite fosse il Santuario del Divino Amore. Altro mistero è quello di Tiziano Allegretti, che si allontanò dal quartiere periferico del Quadraro nel 2005, quando aveva 27 anni, a bordo del suo Scarabeo Aprilia color fucsia metallizzato. A casa non è mai tornato. La polizia ritrovò nel parco di San Policarpo, al Tuscolano, il suo cellulare e in un canalone il motorino intatto.
Due casi storici per Roma, infine, ci riportano indietro nel tempo. All’alba del 15 aprile 1987, il professore di economia Federico Caffè uscì dalla sua casa a Monte Mario: non è stato più visto. Dalle ricerche delle forze dell'ordine, dei suoi studenti e degli amici, non emerse il più piccolo indizio. Agli amici aveva confessato di avere amnesie sempre più frequenti (la perdita della memoria è tra le cause più diffuse di sparizioni di persone anziane). Secondo alcuni si è suicidato, secondo altri si è ritirato nella solitudine di un convento. Il Tribunale di Roma, nel 1998, dichiarò la morte presunta dell’uomo, che del resto quando svanì nel nulla aveva già 73 anni.

Anche il magistrato romano Paolo Adinolfi scomparve dopo essere uscito di casa una mattina del 1994. Disse che sarebbe tornato per pranzo, come sempre. Secondo diverse ipotesi il magistrato, attraverso indagini, aveva fatto scoperte scottanti su personaggi importanti, facendosi nemici. Un altro giallo irrisolto.

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