La città sommersa dai rifiuti Raccolta differenziata: un flop

Raccolta differenziata a Roma? A Natale e Capodanno un flop. In molti quartieri di periferia i contenitori bianchi e blu dell’Ama fino a tutto ieri erano ancora stracolmi. La situazione, a quanto pare, va avanti così da giorni: «Dai residenti riceviamo continue proteste - afferma Augusto Santori, consigliere di An nel XV Municipio -. Molti passanti ci denunciano scandalizzati che le balle di carta finiscono in questi giorni nello stesso mezzo dell’Ama in cui è stato raccolto il vetro e la plastica dai contenitori blu». Il peggio, stando al racconto di Santori, si è verificato fra Santo Stefano e l’ultimo dell’Anno: «I camion della nettezza urbana, anche quella ordinaria, sono passati con enorme ritardo. La gente è stata costretta a gettare l’immondizia sui marciapiedi. In alcuni casi i rifiuti sono finiti addirittura in mezzo alla strada, ostacolando non poco la normale circolazione delle auto». La stessa situazione di disservizio, a detta del consigliere di An, si è verificata anche nei Municipi limitrofi, il XVI ed il XVIII. Ma inconvenienti analoghi sono segnalati un po’ in tutta la città. Nel VII Municipio, zona Tor Tre Teste, per fare un esempio, e via via in tutta la periferia fino al IV Municipio, nella zona di via dei Prati Fiscali.
Ad aggravare le cose l’enorme ritardo con cui procede la sostituzione dei vecchi cassonetti. A Roma questi ultimi sono 63mila, di cui 10mila in bianco per la raccolta della carta e altri 10mila in blu per quella del vetro. I nuovi, costati 699 euro l’uno, hanno forma ovoidale, grigi, con la parte superiore verde, blu o bianca. Più pratici e più robusti, dicono le prove di collaudo. Il guaio è che non moltissimi a Roma li hanno ancora visti. La sostituzione ufficialmente è iniziata il 21 aprile. Secondo l’impegno dell’Ama e del Comune, i primi 23mila avrebbero dovuto essere sostituiti nel giro di un anno. Ma a novembre, secondo i dati disponibili, se ne sono visti appena 6mila. In proporzione meno della metà. La sostituzione finora ha riguardato il XX municipio, il VI e il VII. Nel IV si è appena cominciato. Il problema però è di fondo. Al di là di piani più o meno rispettati e di disservizi più o meno locali, la raccolta differenziata vede Roma occupare uno degli ultimi posti in Italia. Secondo il dossier Ecosistema 2006 di Legambiente, la Capitale recupera, tramite la raccolta differenziata, appena il 15.4 pere cento del totale dei rifiuti prodotti. Risultato che la colloca al 63° posto a livello nazionale fra le città italiane. Mentre i dati forniti lo scorso novembre dall’Agenzia di controllo sui servizi pubblici locali forniscono una bocciatura impietosa del servizio in generale. In sintesi, la percentuale delle strade pulite, secondo l’Agenzia, non ha mai superato il 57 per cento. Una strada su due, insomma, è sistematicamente sporca. Fra il 2003 e il 2005, al contrario, le entrate relative alla Tari sono state di 61 milioni superiori al previsto, senza che il contratto di servizio abbia previsto che un solo centesimo fosse restituito ai cittadini. In queste condizioni l’aumento del 20 per cento della tassa sui rifiuti deciso dal sindaco Veltroni e dall’assessore Causi non trova alcuna giustificazione.
Per concludere, problemi dovuti all’immondizia in questi giorni anche nella centralissima Prati: «Tutte le strade sono ancora coperte dei resti dei botti di fine d’anno - denuncia Rosita Torre, portavoce del Comitato del rione Borgo -.

Da noi il problema non è la raccolta differenziata, ma quella ordinaria. Per tenere in condizioni accettabili via Cola di Rienzo, i commercianti sono costretti a pagarsi da soli un contratto integrativo a parte». Oltre a pagare la Tari, naturalmente.

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