La città in tilt per l’ordigno vuole lo stato d’emergenza

Il prefetto ha chiuso la via Flacca fino a martedì

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La giunta della Regione Lazio ha chiesto al governo lo stato di emergenza per la città di Formia dove martedì scorso è stato trovato un ordigno dell’ultima guerra mondiale, che rischia di esplodere. La richiesta è stata inviata al Consiglio dei ministri perché possa metterla immediatamente in agenda e far così intervenire anche la protezione civile nazionale.
Nello stesso tempo la giunta, che si è riunita ieri mattina in via straordinaria, ha stanziato 200mila euro subito disponibili per interventi urgenti nel settore della protezione civile di competenza della stessa regione e ha inoltre incaricato l’assessore all’agricoltura Daniela Valentini di monitorare i riflessi della situazione che si è venuta a creare sul mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof), il più grande del centro Italia. All’assessore alle attività produttive Raffaele Ranucci l'esecutivo ha invece affidato il compito di monitorare la situazione sotto il profilo produttivo e turistico. «Sono 200 - ha spiegato Marrazzo - gli esercizi e le attività economiche costrette a chiudere in questi giorni, così come le scuole. Il nostro intervento tende anche a garantire condizioni di vivibilità agli sfollati. Presumibilmente questa situazione durerà fino a martedì prossimo quando dovrebbe essere fatta brillare la bomba». «La situazione nella zona di Formia è sotto controllo», ha sottolineato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Gianfranco Conte, di Fi tranquillizzando i cittadini. «Posso assicurare che il governo si sta attivando con tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza delle popolazioni che devono fronteggiare questo momentaneo disagio - ha aggiunto -. Ho già interessato personalmente il presidente del Consiglio, Berlusconi per valutare la richiesta dello stato di emergenza o per ogni altro intervento necessario».
Ieri il prefetto di Latina Salvatore La Rosa è stato costretto a chiudere la via Flacca sino a quando non sarà cessata l’emergenza e tutti i mezzi di trasporto sono stati bloccati, con i tagli alle linee Cotral e la sospensione delle navette Fondi-Minturno.

La Protezione civile, le forze dell’ordine e quelle di soccorso, sotto il coordinamento della Prefettura, infine, hanno evacuato gli edifici nel raggio di un chilometro di distanza dall’ordigno. Si calcola che, alla fine, saranno circa 12mila le persone sgomberate, che dovranno attendere martedì sera per tornare nelle loro case.

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