Cittadinanza veloce, il sindaco vota sì. Fdi: "La sinistra fa solo propaganda"

Secondo Sala la "scorciatoia" per gli extracomunitari è il referendum più importante. Il centrodestra: "Boicottare le urne". Al voto anche 10mila fuorisede

Cittadinanza veloce, il sindaco vota sì. Fdi: "La sinistra fa solo propaganda"
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Cittadinanza italiana più veloce. Dimezzare, da 10 a 5 anni, il periodo di residenza legale necessario per presentare la richiesta. L'8 e 9 giugno si terranno i Referendum su lavoro e cittadinanza e il quinto quesito, quello che concederebbe una scorciatoia agli stranieri extracomunitari maggiorenni che risiedono nel Paese, è quello che sta più a cuore al sindaco Beppe Sala. «Andrò a votare» assicura. I partiti del centrodestra puntano sull'astensione, perché i referendum sono abrogativi - chiedono di cancellare norme già in vigore -, e il quorum è fissato al 50% più uno degli aventi diritto. «Ognuno fa la propria parte, ci mancherebbe altro. Io credo che andare a votare sia sempre un dovere, poi si può votare sì o no» sostiene Sala. Che vorrebbe «in particolare che passasse il quesito sulla cittadinanza». Quattro sono stati promossi da Cgil e associazioni civiche, il quinto da Più Europa con il sostegno di Possibile, Psi, Radicali e Rifondazione. Il Pd li appoggia tutti. Nei mesi scorsi il sindaco aveva già «bocciato» invece il quesito che propone di abrogare la disciplina sui licenziamenti nel contratto a tutele crescenti introdotto nel 2015 con il Jobs Act dal governo di Matteo Renzi, ai tempi leader Pd. «Penso non sia una buona cosa - aveva commentato -. Il Pd aveva votato il Jobs Act in maniera compatta e oggettivamente un po' il passato non lo si rinnega».

Il coordinatore cittadino di FdI Simone Orlandi ha inviato ieri agli iscritti la circolare con la posizione di FdI, che invita i cittadini «a non partecipare», sostenendo che «questi strumenti siano stati snaturati e utilizzati per fini propagandistici da parte della sinistra e altri gruppi di opposizione. Secondo il partito, i referendum in questione non affrontano le vere priorità del Paese e rischiano di confondere l'elettorato. Partecipare significherebbe legittimare un meccanismo distorto, mentre l'astensione consapevole rappresenta una forma di dissenso forte e chiaro. Fratelli d'Italia invita quindi i suoi elettori a boicottare le urne, per riaffermare la centralità del Parlamento e delle istituzioni rappresentative».

A Milano voteranno 10mila fuorisede, persone domiciliate da almeno 3 mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche. Lunedì è scaduto i termine per fare domanda e «il dato è un'ottima notizia - afferma l'assessore ai Servizi civici Gaia Romani -. Rafforza il percorso per rendere questa possibilità strutturale e incardinata all'interno di una legge».

Sala è tornato ieri a contestare il «Remigration Summit» promosso dall'estrema destra il 17 maggio, sembra a Busto Arsizio e non più a Milano («non ho ancora certezza ma lo spero»).

Il leader leghista Matteo Salvini due giorni fa ha affermato: «Se non vietano le iniziative dell'estrema sinistra non vedo perché questa». Sala ribatte: «Si possono ascoltare tutte le idee ma lì ci sono solo slogan». Non parteciperà alla contromanifestazione in piazza Duomo («non credo di essere a Milano»).

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