Diego Pistacchi
Un Dvd e 50 schede firmate per il procuratore della Repubblica. Con linvito a non abbassare troppo il volume durante la visione del filmato corredato di parte audio. È il pezzo forte dellesposto presentato da un gruppo di cittadini di Camogli contro la Rfi, lazienda che gestisce le stazioni ferroviarie. Il motivo? «Nel cuore della notte o alle prime luci dellalba - spiega il comunicato dei cittadini -, mentre i marciapiedi sono rigorosamente deserti, chi abita nei pressi della stazione può meditare sul fatto che è severamente vietato attraversare i binari, o calcolare quanti avvisi di ritardo deve ancora aspettarsi prima che finalmente arrivi il treno regionale x in ritardo di unora, con aggiornamenti ogni cinque minuti al grido di Annuncio ritardo, però furbescamente replicato in inglese come This is a special announcement e così via».
I camogliesi hanno così deciso di rivolgersi a due avvocati, Andrea Boselli e Francesco Del Deo, che hanno preparato lesposto poi presentato ai carabinieri di Camogli. I legali fanno presente che «dallinizio del 2006, Rfi Spa ha in esercizio nelle stazioni un sistema automatico di avvisi alla clientela effettuati tramite altoparlante, che tale sistema è installato su un computer centrale e, in relazione agli eventi, gestisce in maniera autonoma un numero elevato di avvisi in voce diramati in tutte le stazioni di una certa tratta della rete nazionale». Come dire che il computer è stupido e che dà gli avvisi senza ragionare. Non pensa a che ore sono, al fatto che sia inutile ricordare a chi in stazione non cè che «è severamente vietato attraversare i binari» oppure invitarlo «a non lasciare i bagagli incustoditi». È vero, Camogli è una di quelle stazioni «non presidiate» per risparmiare sul personale e quindi «ogni comunicazione diretta con il pubblico» è impossibile. Però «questo limite è superato da tutta una serie di dispositivi» ormai ben compresi dai viaggiatori che sanno leggere i tabelloni luminosi, guardare i quadri degli orari, usare le biglietterie automatiche. «In tale contesto - osservano gli avvocati - ogni ulteriore avviso acustico è in tutta evidenza superfluo, salvo quando eccezionalmente devono essere diramate informazioni non standard». La società Rfi, lamentano i cittadini, non ha mai risposto alle loro lamentele, e ha solo scritto «una infastidita comunicazione burocratica» al sindaco di Camogli che anche tramite interpellanza in Provincia aveva sollevato il problema degli annunci a tutto volume di notte e non solo.
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