
San Francesco, il prossimo 4 ottobre, sta per tornare ad essere una festa nazionale: pur essendo arrivata da parte di un'unica compagine politica, vale a dire "Noi Moderati", la proposta di legge ha incontrato un ampio consenso alla Camera (247 voti a favore, 8 astenuti, 2 contrari), per cui il passaggio a Palazzo Madama pare solo una formalità.
La reintroduzione della festività acquisisce un significato particolare, dal momento che il prossimo anno cadrà l'ottavo centenario dalla morte del celebre e venerato Francesco di Assisi, patrono d'Italia proclamato da Papa Pio XII nel 1939.
Il ritorno della festa di San Francesco, che fu soppressa nel 1977, verrà quindi ad aggiungersi a quei giorni del calendario che sono considerati festivi a livello nazionale, unitamente alle domeniche, ovvero Capodanno (1° gennaio), l'Epifania (6 gennaio), Lunedì dell'Angelo (il giorno dopo la Pasqua), l'Anniversario della Liberazione (25 aprile), la Festa dei lavoratori (1° maggio), la Festa della Repubblica (2 giugno), l'Assunzione di Maria (15 agosto), Ognissanti (1° novembre), l'Immacolata Concezione (8 dicembre), il Natale (25 dicembre) e Santo Stefano (26 dicembre).
Rientrando in questo elenco, anche per il 4 ottobre, che si inserirà quindi tra Ferragosto e Ognissanti, si prevede dunque il rispetto dell'orario festivo nei luoghi di lavoro e il divieto di compiere determinati atti giuridici. Ma cosa cambia invece per i lavoratori in busta paga?
Per quanto concerne i lavoratori dipendenti del settore privato, esattamente come accade per le altre festività nazionali già riconosciute nel calendario, essi vedranno retribuita regolarmente la giornata dedicata a San Francesco del 4 ottobre come se si fossero recati in ufficio.
Qualora, invece, il lavoratore dovesse prestare servizio, la sua retribuzione sarà maggiorata: oltre a quella ordinaria, infatti, vengono pagate anche le ore di lavoro concretamente svolte, con l'incremento previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di categoria per il lavoro nei giorni di festa.
Oltre ciò, per la reintroduzione della festività del 4 ottobre dovrà essere stanziato un fondo per sostenere le spese derivanti dall'impiego dei dipendenti della PA, pari circa a 10,6 milioni di euro l'anno: la somma
dovrà coprire indennità e maggiorazioni spettanti a coloro che dovranno prestare servizio durante il festivo, ovvero i lavoratori impiegati in servizi essenziali per i cittadini, quali sicurezza, sanità, soccorso e difesa.