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Aeroporti, sciopero di 24 ore venerdì 29 settembre: a incrociare le braccia sono i lavoratori dell’handling

Il motivo dello stop forzato è sempre lo stesso: il mancato accordo per il rinnovo del contratto di lavoro nazionale, scaduto ormai da sei anni

Aeroporti, sciopero di 24 ore venerdì 29 settembre: a incrociare le braccia sono i lavoratori dell’handling

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Aeroporti, sciopero di 24 ore venerdì 29 settembre: a incrociare le braccia sono i lavoratori dell’handling

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Sarà un venerdì complicato per il trasporto aereo. Si preannuncia una giornata infernale quella del 29 settembre per la maggior parte dei cittadini che si recheranno negli aeroporti italiani per prendere il volo prenotato in precedenza. È stato confermato lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori dell’handling, ovvero del personale adibito ai servizi svolti in aeroporto, finalizzati a fornire assistenza a terra a terzi, vettori e utenti.

Chi ha proclamato lo sciopero

A incrociare le braccia saranno i lavoratori delle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl T.a e i sindacati di base Usb e Cub. Il motivo dello stop forzato è sempre lo stesso: il mancato accordo per il rinnovo del contratto di lavoro nazionale, scaduto ormai da sei anni. Nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro tra i sindacati e l'associazione datoriale Assohandlers per il rinnovo del Ccnl, ma come spiegano i dirigenti sindacali "non è stata raggiunta una intesa soddisfacente". Per questo è stato confermato lo sciopero che creerà disagi a migliaia di passeggeri.

Cosa chiedono i lavoratori aeroportuali

Il personale di terra, compreso quello impegnato ai check in, è sul piede di guerra ormai da mesi per ottenere un rinnovo del contratto che sia realmente condiviso. La diatriba va avanti da tempo, anche perché alcune richieste dei lavoratori non sembrano, almeno per il momento, essere accettate dalla controparte. “Per adesso – hanno dichiarato i sindacalisti della Uiltrasporti – ci sono undicimila lavoratori con stipendi assolutamente inadeguati alla situazione economica”. I sindacati, inoltre, chiedono più giornate di ferie, un'adeguata polizza sanitaria, l'attuazione della previdenza complementare e un compenso forfettario per gli anni passati ad aspettare il nuovo contratto.

Di contro, alcune proposte di rinnovo del contratto sono considerate irricevibili dai lavoratori, in particolare la riduzione della fascia oraria notturna, la mancata retribuzione della malattia dopo il terzo evento nell’arco di un anno e ulteriori flessibilità rispetto a quelle già previste.

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