
Con l'approvazione in Consiglio dei ministri del 17esimo decreto attuativo della riforma fiscale, vale a dire la parte in cui si sono trattate questioni inerenti tributi locali e federalismo fiscale regionale, si sono gettate le basi anche per le novità sul bollo auto, che entreranno in vigore dal 2026.
La tassa diventa a tutti gli effetti un tributo territoriale, e in quanto tale la competenza spetterà alle Regioni: alle norme locali dovranno quindi attenersi i proprietari del veicolo interessato dal pagamento. Il bollo andrà pertanto versato esclusivamente a beneficio della regione di residenza del contribuente, e la somma dovrà essere corrisposta in un'unica soluzione, quindi addio ai pagamenti rateizzati: in questo modo gli Enti locali avranno una maggiore autonomia nella gestione delle risorse.
Novità anche per quanto concerne la data di scadenza, dal momento che a determinarla concorrerà quella di prima immatricolazione della vettura: per i mezzi immatricolati dal prossimo anno, quindi, non ci saranno più le scadenze fisse tradizionali, quadrimestrali, semestrali o anuali, ma una data unica di pagamento che sarà solo annuale. Per tutti i veicoli immatricolati prima del 1° gennaio 2026 rimarranno invece invariate le scadenze già previste, a meno che le Regioni non scelgano di apportare delle modifiche.
Un altro cambiamento importante è quello che riguarda il fermo amministrativo: anche per i proprietari delle vetture ad esso assoggettate ci sarà l'obbligo di continuare a versare il bollo auto, a differenza di quanto avviene oggi. In sostanza, quindi, è stato rimaneggiato l'art.5 del Dl 953 del 30 dicembre 1982: "La perdita del possesso del veicolo o dell’autoscafo per forza maggiore o per fatto di terzo o la indisponibilità conseguente a provvedimento dell’autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione, annotate nei registri indicati nel trentaduesimo comma, fanno venir meno l’obbligo del pagamento del tributo per i periodi d’imposta successivi a quello in cui è stata effettuata l’annotazione".
Fino ad ora, stante quanto previsto dalla Consulta in data 2 marzo 2017 (sentenza 47) l'esenzione del bollo era infatti limitata al "fermo amministrativo", ovvero quello che viene determinato dall'autorità a causa di una grave violazione del Codice della Strada, mentre lo stesso beneficio non era esteso in caso di "fermo fiscale", disposto invece dall'agente della riscossione a tutela di un debito. Ebbene, dal 2026, l'esonero del pagamento della tassa non sarà più concesso al contribuente neppure nel primo caso.
Le Regioni, infine, continueranno ad avere l'esclusiva facoltà di mantenere o modificare le attuali agevolazioni ai cittadini, siano esse esenzioni o riduzioni.
Si possono citare, ad esempio, le auto elettriche: in molte parti dello Stivale sono esentate dal pagamento della tassa per i primi 5 anni, in altre l'esonero è permanente. Dal 2026 gli Enti locali avranno in sostanza totale autonomia nella gestione delle politiche fiscali connesse alla mobilità.