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Boom di conti deposito, dai vincoli ai rendimenti: cosa sapere prima di investire

Sarebbero almeno 4,5 milioni gli italiani che negli ultimi dodici mesi hanno scelto questa modalità di investimento. E in totale sarebbero 14 milioni i connazionali che hanno nel tempo aperto un conto di deposito

Boom di conti deposito, dai vincoli ai rendimenti: cosa sapere prima di investire

Nel passato avevano avuto un periodo di discreto successo, poi la differenziazione degli strumenti di investimento finanziario li aveva relegati in fondo alle scelte dei risparmiatori; invece, tornano in auge i conti deposito. Sarebbero almeno 4,5 milioni gli italiani che negli ultimi dodici mesi hanno scelto questa modalità di investimento. E in totale sarebbero 14 milioni i connazionali che hanno nel tempo aperto un conto di deposito. A livello geografico sono soprattutto i residenti del Nord Ovest a utilizzare questo prodotto finanziario; qui il 41,5% dei residenti (contro la media del 34% a livello nazionale) ha dichiarato di essere intestatario di almeno un conto deposito. Guardando alle fasce anagrafiche, invece, è diffuso soprattutto tra gli italiani con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (45,5%).

I numeri derivano da un’indagine diffusa in questi giorni da Facile.it, che documenta quanto l’interesse sia letteralmente esploso lo scorso anno: le ricerche online di questi prodotti sono cresciute - nel 2023 - del 169% rispetto all’anno prima. Ma che cos’è un conto deposito? Quanto rende? Come si apre?

Il conto deposito è un prodotto finanziario creato per soddisfare le esigenze di investimento di chi vuole impiegare il proprio denaro rischiando un po’ meno, rispetto all’investimento azionario od obbligazionario, ma nello stesso tempo non vuole rinunciare a ottenere un certo guadagno.

Perché e quando conviene aprire un conto deposito

Che vantaggi offrono i conti deposito?

  • Rendimenti più alti rispetto a quelli legati ai conti correnti (che in realtà sono vicini allo zero) ma variabili in relazione alla tipologia del conto di deposito scelto;
  • Garanzia del deposito grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che assicura al depositante una somma di 100mila euro anche in caso di fallimento della banca;
  • Nessuna spesa di apertura e chiusura del conto, almeno nella maggior parte dei casi. Senz’altro se l’operazione avviene online e se non è richiesto l’obbligo dell’apertura di un conto corrente di appoggio;
  • Tassazione ridotta grazie all’abbassamento dell’aliquota unica: si paga il 26% sui rendimenti lordi e una imposta di bollo proporzionata al capitale depositato.

Oltre ai vantaggi ci sono anche delle limitazioni, che rendono il conto di deposito sostanzialmente diverso dal conto corrente: una limitata operatività è la caratteristica principale. Cioè sul conto di deposito non si può muovere l’ordinaria operatività di un conto corrente: niente bonifici, nessun appoggio di carte di credito o debito, nessuna domiciliazione di bollette, etc. Solo versamenti e prelievi, ma anche in questo caso in modalità limitate e preventivate, a scapito di penali più o meno consistenti.

Quanti e quali tipi di conti deposito

Esistono sono tre tipi diversi di conti di deposito.

Conti Deposito Liberi: offrono la massima flessibilità, permettendo ai titolari di prelevare i loro fondi senza restrizioni. Ma attenzione: libero il correntista, libera la banca che può variare il tasso di interesse proposto;

Conti Deposito Vincolati: in questo caso si richiede che i fondi rimangano depositati per un periodo prestabilito, che può variare da pochi mesi a diversi anni (in genere da 3 a 60 mesi). In cambio di questo impegno, i conti deposito vincolati offrono tassi di interesse a loro volta fissati nel tempo (quasi sempre più alti di quelli dei conti di deposito liberi). Prelevare i fondi prima della scadenza può comportare penalità o la perdita degli interessi maturati;

Conti Deposito Indicizzati: presentano un tasso di interesse che può variare in base a specifici indici di riferimento, come i tassi di interesse di mercato. Questo tipo di conto può offrire rendimenti potenzialmente più elevati, ma con un livello di incertezza maggiore rispetto ai conti deposito tradizionali.

I rendimenti

Il rinnovato interesse nei confronti dei conti deposito è facilmente spiegabile se si guarda ai tassi di rendimento. Secondo le simulazioni di Facile.it, nel caso dei conti deposito vincolati, i tassi con scadenza del vincolo a 60 mesi hanno una redditività lorda che può arrivare al 4,75%, percentuale che scende al 4,45% nel caso di vincolo a 36 mesi e al 4,20% per quelli a 12 mesi.

Per quanto riguarda i conti deposito non vincolati, invece, i tassi di interesse offerti in questo momento da alcune banche possono arrivare addirittura al 5% per tutte e tre le scadenze (12, 36 e 60 mesi). Ma come detto la banca può variare il tasso di rendimento, a seconda delle fluttuazioni dei mercati.

Fisco e imposta di bollo

Il fisco italiano non si limita a chiedere il 26% sugli interessi maturati sul conto deposito, ma applica anche l’imposta di bollo, pari allo 0,2% di quanto hai investito. Dunque, facendo l’esempio di un investimento di 10.000 euro sul conto deposito, bisogna togliere - oltre alla ritenuta fiscale sul rendimento - altri 20 euro al momento di ogni rendicontazione (che dipende dalla durata del deposito). Insomma, bisogna fare sempre molta attenzione nel calcolo di quanto ci si ritroverà in tasca.

Il rendimento lordo deve sempre essere nettizzato.

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