Btp Valore vs Buoni Fruttiferi Postali: quali sono le differenze e cosa conviene

In attesa della nuova emissione dei Btp Valore, prevista per il 26 febbraio, proviamo a mettere a confronto questa forma di investimento con quella, più “tradizionale”, dei Buoni fruttiferi postali

Btp Valore vs Buoni Fruttiferi Postali: quali sono le differenze e cosa conviene

Quando si decide di investire denaro per ottenere un rendimento e proteggerlo dall'inflazione e dall'aumento dei costi, è fondamentale avere una comprensione completa degli strumenti disponibili. Tra gli strumenti considerati più sicuri da questo punto di vista ci sono i Buoni fruttiferi postali e i Btp (o Buoni del tesoro poliennali). Per questa categoria in particolare, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato il lancio di un nuovo Btp Valore, tipologia dedicata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (il cosiddetto mercato retail) in programma dal 26 febbraio 2024 al primo marzo. Ma come fare a capire, fra questi, su quale tipo di investimento puntare? Esaminiamoli nel dettaglio.

Btp Valore

I Btp Valore costituiscono una nuova categoria di titoli di Stato specificamente destinata ai risparmiatori individuali, persone fisiche o affini (conosciuti come sottoscrittori retail). Questi titoli hanno una durata variabile e offrono cedole pagate regolarmente. I primi due Btp Valore hanno una durata di 4 e 5 anni, con cedole semestrali nella prima emissione e trimestrali nella seconda. Entrambi i titoli presentano un meccanismo di "step up" per le cedole, con rendimenti minimi predefiniti. Inoltre, il Btp Valore include un premio finale di fedeltà per coloro che lo acquistano durante il periodo di collocamento e lo mantengono fino alla scadenza. La serie dei tassi minimi è comunicata prima dell'emissione e può essere confermata o rivista solo al rialzo al termine dell'emissione.

Il collocamento dei Btp Valore avviene alla pari (prezzo 100) attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana, con la partecipazione delle banche dealers. Non ci sono limiti massimi o riparti nel collocamento, assicurando la soddisfazione completa degli ordini, salvo la facoltà del MEF di chiudere anticipatamente l'emissione. Per garantire la massima partecipazione degli investitori, la chiusura anticipata non può avvenire prima del terzo giorno di collocamento, garantendo almeno tre giornate complete. Durante il periodo di collocamento, non sono previste commissioni sugli acquisti per i sottoscrittori, e si applica una tassazione agevolata del 12,5% sui titoli di Stato, con esenzione dalle imposte di successione. Il titolo può essere sottoscritto presso la propria banca, l'ufficio postale con un conto titoli o attraverso il home banking, se abilitato al trading online.

Per il terzo Btp Valore, con una durata di 6 anni, è previsto un premio fedeltà del 0,7% per coloro che lo mantengono fino alla scadenza. Le cedole vengono pagate ogni tre mesi, con rendimenti crescenti basati su un meccanismo "step up" di 3+3 anni. I tassi minimi garantiti nei primi tre anni e nel successivo triennio saranno comunicati il 23 febbraio, insieme con il codice Isin (che serve ad identificare il titolo di Stato in questione) del titolo.

Nel frattempo, è possibile stimare il rendimento dei Btp Valore, utilizzando i dati attualmente disponibili agli investitori. Il tradizionale Btp a 6 anni mostra un rendimento del 3,35%, informazione che, insieme alla tassazione agevolata già nota al 12,5%, e al premio di fedeltà previsto per i Btp Valore, 0,7%, suggerisce un rendimento netto ipotetico del 3,10%.

Come nelle emissioni precedenti, il Btp Valore è disponibile per l'acquisto da parte dei piccoli risparmiatori retail alla pari, senza commissioni e con un investimento minimo di 1.000 euro. La certezza di sottoscrivere l'importo desiderato è garantita. La tassazione agevolata del 12,5% e l'esenzione dalle imposte di successione si applicano anche al rendimento, alle cedole e al premio fedeltà. I sottoscrittori hanno inoltre la possibilità di cedere totalmente o parzialmente il titolo prima della scadenza.

Buoni fruttiferi postali

Molto apprezzati tra gli investitori come strumento di risparmio, i Buoni fruttiferi postali rappresentano un prestito concesso allo Stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Possono essere sottoscritti in qualsiasi momento presso un ufficio postale; il rimborso può essere richiesto senza costi aggiuntivi, a parte gli oneri fiscali, e in qualunque momento; l'importo massimo dei buoni sottoscrivibile da un singolo soggetto nella stessa giornata lavorativa, presso uno o più uffici postali e/o mediante sottoscrizione telematica, è di 1.000.000 di euro.

Per quanto riguarda il rendimento dei Buoni fruttiferi postali, è semplice: il risparmiatore versa una cifra e questa matura interessi in base a variabili come l'importo investito (maggiore è la cifra, più alti saranno i rendimenti), la durata del buono (medio o lungo termine) e la tipologia del buono sottoscritto (in base al periodo di permanenza o all'età dell'investitore). La durata dei buoni può variare dai 3 ai 20 anni, a seconda del tipo di prodotto e delle esigenze del risparmiatore. I rendimenti sono tassati al 12,50%, analogamente ai Titoli di Stato, e sono soggetti a un'imposta di bollo dello 0,2% sul capitale nel caso in cui il loro valore complessivo superi i 5.000 euro.

Tipi di Bft disponibili

È possibile scegliere la forma cartacea dei buoni (cioè i Buoni cartacei) oppure la forma dei Buoni dematerializzati, più moderna. I Bfp, come detto, possono essere acquistati negli uffici postali, mentre per quelli dematerializzati si può utilizzare anche la modalità online. I Buoni fruttiferi postali attualmente disponibili, sono i seguenti:

Buono ordinario, scelta “classica” per chi che desideri investire fino a 20 anni senza rinunciare alla flessibilità di richiedere il rimborso in qualsiasi momento, purché entro il termine di prescrizione. I rendimenti offerti sono fissi e crescenti, variando dallo 0,5% nel primo anno al 2,75% al ventesimo.

Proseguendo, troviamo: Buono 4 anni risparmio semplice, durata 4 anni e rendimento annuo lordo standard all'1,50% alla scadenza; Buono dedicato ai minori, con interessi che si accumulano fino al raggiungimento della maggiore età; Buono 4 anni Plus, per chi che preferisce un investimento a 4 anni con rendimenti fissi; Buono 3x2, destinato a chi vuole investire fino a 6 anni con rendimenti fissi crescenti e la possibilità di richiedere il rimborso anche dopo 3 anni, entro il termine di prescrizione, con il riconoscimento degli interessi maturati; Buono 3x4, progettato per chi mira a investire fino a 12 anni con rendimenti fissi crescenti;

Ancora: Buono Rinnova, pensato per chi intenda rimborsare uno o più Bfp scaduti (dal primo agosto 2023 e entro il periodo di collocamento del buono) e desideri reinvestire i risparmi fino a 6 anni. Anche qui, è possibile richiedere il rimborso dopo 3 anni, entro il termine di prescrizione, con il riconoscimento degli interessi maturati nel primo triennio; Infine: Buono Risparmio Sostenibile, per investimenti fino a 7 anni con rendimenti fissi crescenti e un possibile premio a scadenza legato all'andamento positivo dell'indice Stoxx Europe 600 Esg – X; Buono Soluzione Futuro, che offre una rendita in 180 rate mensili dai 65 agli 80 anni di età; Buono Soluzione Eredità, dedicato ai beneficiari di una procedura di successione conclusa in Poste Italiane.

In ogni caso, per capire quale tipo sia più adatto alle proprie esigenze, in base anche alle caratteristiche e al rendimento, Poste Italiane mette a disposizione un simulatore online, dove effettuare i calcoli basati su importo e durata.

Buoni fruttiferi Vs Btp: chi “vince”?

Dovendo fare una scelta, il consiglio per il risparmiatore è quello di riflettere attentamente e comprendere fin dove arriva la propria tolleranza al rischio. Il Buono fruttifero postale offre rendimenti inferiori, ma garantisce la rimborsabilità sempre al valore nominale, riducendo praticamente del tutto ogni esposizione al rischio.

D'altro canto, il Btp offre rendimenti più elevati, ma solo se mantenuto fino alla scadenza; nel caso di vendita anticipata, non è

possibile rimborsarlo al valore nominale, poiché viene ceduto al prezzo di mercato, che potrebbe essere inferiore al costo iniziale. In sintesi, il Btp risulta più indicato per coloro che hanno una maggiore tolleranza al rischio.

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