Leggi il settimanale

Calendario fiscale: cosa scade tra fine dicembre e gennaio 2026

Liquidazioni IVA, ritenute e contributi INPS, ma anche Intrastat, Libro Unico del Lavoro e IOSS: le deadline in sequenza

Calendario fiscale: cosa scade tra fine dicembre e gennaio 2026

Chiuse le feste, il calendario fiscale riparte subito. Tra fine dicembre e inizio gennaio gli adempimenti si concentrano in pochi giorni e coinvolgono imprese, professionisti e famiglie. Non è un rientro graduale: tra versamenti, comunicazioni e passaggi tecnici, le scadenze arrivano tutte insieme e serve organizzazione per non perdere il ritmo. A gennaio tornano gli appuntamenti più comuni come liquidazioni IVA, ritenute e contributi previdenziali, ma ci sono anche scadenze meno note. Rientrano tra queste il canone televisivo, gli elenchi Intrastat, il Libro Unico del Lavoro e alcuni regimi dell’e-commerce, tra cui l’IOSS per le vendite a distanza di beni importati. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.

Gli ultimi giorni di dicembre

Prima ancora di voltare pagina sul calendario, due date chiudono dicembre con un peso specifico rilevante. La prima si riferisce all’acconto IVA 2025: la scadenza “naturale” cadrebbe il 27 dicembre, ma essendo sabato il termine si sposta a oggi, 29 dicembre. La seconda data è il 30 dicembre e riguarda chi ha mancato (o versato in misura insufficiente) il saldo IMU 2025, che era previsto per il 16 dicembre. Entro il 30 dicembre si può usare il cosiddetto ravvedimento sprint, pagando una sanzione estremamente contenuta: 0,083% per ogni giorno di ritardo. Dopo il 30 dicembre, la regolarizzazione diventa più onerosa.

Adempimenti di inizio anno

La prima scadenza del 2026 arriva subito, senza aspettare metà mese: cade il 2 gennaio 2026. È una giornata che raccoglie diversi adempimenti di inizio anno, spesso gestiti tramite procedure informatiche, ma che richiedono comunque controlli accurati. In questa data rientrano gli invii INTRA-12, le comunicazioni degli operatori finanziari all’Anagrafe tributaria, l’imposta sulle assicurazioni, gli obblighi di esterometro per chi facilita vendite a distanza, le comunicazioni relative al bollo virtuale e gli adempimenti collegati al canone Rai sulle pensioni. Per categorie come enti non commerciali, agricoltori esonerati, compagnie assicurative e intermediari finanziari, la differenza la fa la preparazione: predisporre in anticipo l’elenco dei soggetti interessati, i dati da estrarre e verificare deleghe e credenziali per gli invii telematici aiuta a evitare che un passaggio “tecnico” si trasformi in un intoppo operativo.

IVA, ritenute, INPS e altri obblighi

La giornata più “carica” del mese è quella di metà gennaio: il 16 gennaio 2026 concentra una serie di adempimenti che riguarda molti soggetti, soprattutto chi opera con l’IVA e chi svolge il ruolo di sostituto d’imposta. Entro questa scadenza si chiude la liquidazione IVA mensile relativa a dicembre 2025. Nello stesso termine vanno eseguiti anche i versamenti delle ritenute su più tipologie di reddito, dal lavoro dipendente e assimilato al lavoro autonomo, passando per provvigioni e redditi di capitale, oltre a premi e vincite. Sempre quel giorno scadono i contributi INPS, sia per i dipendenti sia per la Gestione Separata. Nel pacchetto rientrano inoltre gli adempimenti legati alle locazioni brevi, alla Tobin Tax e alle regole dello split payment.

La partita UE degli Intrastat

Superata la fase più intensa di metà mese, l’attenzione si sposta sulle operazioni con l’Unione europea. Il 26 gennaio 2026 è il termine per inviare gli elenchi Intrastat: quelli con periodicità mensile relativi alle operazioni di dicembre e quelli trimestrali riferiti all’ultimo trimestre del 2025. In questo caso il punto non è un versamento, ma la correttezza dei dati: le operazioni vanno inquadrate nel modo giusto, separando beni e servizi e distinguendo tra prestazioni effettuate e prestazioni ricevute. È inoltre fondamentale che contabilità, fatturazione elettronica ed elenchi Intrastat risultino allineati, in particolare per le PMI che lavorano spesso con partner UE.

Dichiarazioni annuali tardive

Verso la fine del mese resta ancora uno spazio per rimediare a chi non ha rispettato la scadenza ordinaria di ottobre 2025. Il 29 gennaio 2026 è infatti l’ultimo giorno utile, entro i 90 giorni, per trasmettere alcune dichiarazioni annuali inviate in ritardo: Modello Redditi 2025, Modello IRAP 2025 e Modello 770/2025. La regolarizzazione è possibile con una sanzione contenuta, pari a 25 euro per ciascun modello.

Canone Rai, adempimenti lavoro e IOSS

Il mese si chiude con la scadenza del 31 gennaio 2026, che può slittare al 2 febbraio perché il 31 cade di sabato, con adempimenti su ambiti diversi. Per le famiglie è il termine per presentare la dichiarazione di non detenzione e ottenere l’esonero dal canone Rai per tutto il 2026 se si ha un’utenza elettrica domestica ma non un televisore. Per le imprese industriali ed edili scade l’invio all’INPS delle domande di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per eventi non evitabili del mese precedente.

Nello stesso periodo rientrano anche la dichiarazione IVA IOSS per vendite a distanza di beni importati fino a 150 euro con relativo versamento e gli adempimenti sul Libro Unico del Lavoro. Specifichiamo che per l’IOSS la scadenza non slitta in caso di weekend o festività.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica