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Rincari a raffica: perché frutta e verdura costano così tanto

Quest’anno gli italiani hanno consumato 4 chili di ortofrutta in meno rispetto al 2019. Il prezzo medio di acquisto su base trimestrale è aumentato dell’8% nel 2023

Rincari a raffica: perché frutta e verdura costano così tanto

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I prezzi di frutta e verdura sono aumentati e gli italiani ne consumano sempre meno. Rispetto al 2019, nei primi tre mesi dell’anno corrente sono stati consumati 4kg in meno a testa, nel 2022, invece, la diminuzione dei consumi ammonta a a 2kg. Complessivamente gli acquisti sono diminuiti dell’8% rispetto al 2022. I dati dell’Osservatorio di Mercato di Cso Italy sulla base delle rilevazioni effettuate da GfK Italia denotano un calo notevole in termini di acquisti dei prodotti che vengono coltivati a causa dei prezzi.

Le motivazioni

Le motivazioni degli aumenti e del calo in termini percentuali degli acquisti riguardano diversi fattori. Tra questi pesano le difficoltà economiche delle famiglie, la crescita dell’inflazione e le problematiche legate alla produzione causate anche dai disastri climatici. Fenomeni come grandine, bufere di acqua e vento che si sono alternati alla siccità e a ondate di caldo africano hanno avuto conseguenze molto gravi sulle coltivazioni già in sofferenza.

Un’analisi numerica

I consumi di dei prodotti ortofrutticoli nel 2023 si attestano attorno a 1,27 milioni di tonnellate, come anticipato, il calo rispetto al 2022 è notevole. I rincari sono importanti, infatti il differenziale, se confrontato con il 2018, segna un incremento del 21% per quanto riguarda il prezzo base. Considerando lo stesso arco di tempo, sono state acquistate 644mila tonnellate di frutta, si tratta di una diminuzione del 10% rispetto al 2022, dove già il ribasso era stato registrato. Complessivamente, per la prima volta, la decrescita in termini di acquisti è di 700 tonnellate. Considerando le prime dieci tipologie di frutta, il volume del primo trimestre del 2023 registra un segno positivo solo per pere e kiwi.

La spesa

Un altra percentuale negativa è quella che riguarda la spesa di frutta la quale è diminuita del 2%. Questo è dovuto alla crescita del prezzo medio di acquisto che va da 1,90 euro al kg nei primi tre mesi del 2022 a 2,06 euro al kg nello stesso periodo dell’anno successivo. In termini numerici, gli ortaggi che sono stati acquistati nel primo trimestre di quest’anno sono simili a quelli della frutta. Nello specifico si tratta di 653mila tonnellate e un calo del 6% rispetto al 2022 e di una discesa del 13% rispetto al 2018. La spesa complessiva per quanto riguarda gli ortaggi nel primo trimestre del 2023 è di 1,5 miliardi di euro.

Il prezzo medio delle verdure segna un aumento dell’8% rispetto ai primi tre mesi del 2022 e l'incremento di prezzo è di 2,06 euro al kg.

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