Dichiarazione Imu, ancora pochi giorni per evitare la stangata: ecco chi deve presentarla

I ritardatari possono mettersi in regola entro il prossimo 29 settembre per non incorrere in pesanti sanzioni

Dichiarazione Imu, ancora pochi giorni per evitare la stangata: ecco chi deve presentarla
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I ritardatari hanno ancora pochi giorni per mettersi in regola e inviare la dichiarazione Imu senza il rischio di incorrere in pesanti sanzioni: c'è tempo fino a lunedì 29 settembre, dopo di che scatteranno le ammende previste in caso di omessa presentazione.

Non si tratta di un adempimento richiesto a tutti i contribuenti, ma riguarda esclusivamente coloro i quali risultano in possesso di immobili che nell'anno di riferimento, vale a dire quello precedente l'invio della dichiarazione Imu (in questo caso, quindi, il 2024), sono stati oggetto di variazioni rilevanti ai fini del calcolo dell'imposta.

Ciò può verificarsi, ad esempio, qualora dell'immobile in oggetto sia stato riconosciuto il valore storico, cosa che comporta una riduzione del 50% dell'imposta prevista: trattandosi di una condizione che permane sull'edificio anche negli anni a venire, ciò presuppone che il proprietario sia tenuto a presentare la dichiarazione Imu solo in una circostanza. Anche chi è già titolare di una prima casa ma conceda in comodato d'uso una seconda abitazione sita nello stesso Comune (purché non rientrante nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) a un parente in linea retta entro il primo grado beneficia di uno sconto del 50%: in questo caso, essendo una situazione che può mutare, qualora le condizioni cambino negli anni e si venga per questo a incidere sul calcolo dell'imposta, la dichiarazione potrebbe dover essere ripresentata.

Oltre a questi casi, il cittadino è tenuto a inviare il modulo anche qualora il proprio Comune non disponga della documentazione e delle informazioni necessarie per calcolare l'ammontare dell'imposta dovuta: ciò accade, solo per citare alcuni esempi, per terreni agricoli divenuti aree fabbricabili oppure per immobili oggetto di locazione finanziaria o per i quali è intervenuta una riunione di usufrutto non dichiarata in Catasto.

In tutti questi casi la legge prevede che il cittadino presenti il modulo entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui è intervenuta la variazione. Esattamente come accade per l'Imu, anche per la dichiarazione è prevista la possibilità di beneficiare di 90 giorni di tempo per mettersi in regola senza incorrere nelle pesanti sanzioni previste dopo le deadline. Per il contribuente che presenta la dichiarazione entro il prossimo 29 settembre è prevista una riduzione a 1/10 della sanzione minima ordinaria.

Stante quanto previsto dal comma 775 dell'art. 1 della Legge 160 del 2019, le ammende sono le seguenti:

  • in caso di omessa presentazione della dichiarazione, si applica la sanzione dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro;
  • in caso di infedele dichiarazione, si applica la sanzione dal 50% al 100% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro
  • in caso di mancata, incompleta o infedele risposta al questionario, si applica la sanzione da euro 100 a euro 500;
  • in caso di risposta oltre il termine di sessanta giorni dalla notifica, il comune può applicare la sanzione da 50 a 200 euro.

Ciò significa che nel caso in cui non si fosse inviata la dichiarazione entro il 30 giugno chi si mette in regola entro il 29 settembre se la può cavare pagando 1/10 della sanzione minima ordinaria prevista per omessa presentazione (ovvero 5 euro), a cui va aggiunto

il 2% di interessi legali fissato per il 2025. Chi interviene oltre questa data può usufruire del ravvedimento operoso, che decade tuttavia qualora il Comune abbia già avviato dei controlli nei confronti del contribuente.

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