Scade fra poco il tempo a disposizione per il versamento dell'Imu 2025, il tributo locale rivolto a tutti coloro che possiedono immobili edificati sul territorio italiano, o sono titolari di un diritto reale di godimento.
Ad oggi, l'importo viene calcolato tenendo conto della rendita catastale dell'immobile, con una rivalutazione del 5% poi moltiplicata per un coefficiente fisso. A ciò vanno poi applicate le aliquote previste dal Comune interessato. Il pagamento può essere fatto mediante modello F24.
Le scadenze
Per quanto riguarda le scadenze dell'Imu 2025, sono state scelte le seguenti date. Entro il 16 giugno 2025 era possibile versare un acconto. La prossima scadenza, quella del saldo, è fissata per il 16 dicembre 2025. Entro questa data il tributo dovrà essere versato, insieme all'eventuale conguaglio dell'imposta dovuta per l'intero anno.
La dichiarazione Imu relativa all'anno d'imposta 2024, lo ricordiamo, doveva essere effettuata entro il 30 giugno 2025.
I casi di esenzione
Anche in questo caso, sono comunque previsti dei casi in cui è possibile ottenere un'esenzione, ossia l'esonero dal versamento dell'imposta.
- Prima casa. In primo luogo abbiamo l'esenzione per l'abitazione principale (non di lusso). Non si paga l'Imu per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale e per le relative pertinenze. Con abitazione principale si intende quell'immobile in cui vivono proprietario e nucleo familiare, come disposto anche anagraficamente. Abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 non rientrano nell'esenzione;
Residenza coniugi. Si ha esenzione sull'Imu seconda casa quando questa risulta essere la residenza anagrafica (o dimora abituale) di uno dei due coniugi. Su ciò si è espressa la Corte Costituzionale con la sentenza n. 209/2022. L'esenzione spetta per un solo immobile, scelto dai coniugi con residenza diversa;
Fabbricati rurali. Esonero dal pagamento dell'Imu anche per i fabbricati rurali concessi in comodato a un imprenditore agricolo. In questo caso si è espressa la Corte di Giustizia Tributaria con la sentenza n. 1409/4/22;
Immobili D3. Gli edifici che rientrano nella categoria catastale D3 (cinema, teatri, sale da concerto, discoteche etc) sono esenti dal pagamento, ma il proprietario deve risultare gestore dell'attività;
Forze dell'ordine. L'immobile posseduto dal personale delle forze dell'ordine, ma anche dei vigili del fuoco e altre categorie simili, è esente dal pagamento dell'imposta;
Beni merce. Immobili edificati e destinati alla vendita sono esenti dal pagamento dell'imposta, ma non devono essere affittati. Va però considerata la sentenza n. 49 della Corte Costituzionale (17 aprile 2025), secondo la quale, invece, tali immobili, pur se non affittati, possono essere soggetti a imposta dal momento che vengono considerati un indice di capacità contributiva;
Terreni agricoli. I terreni in possesso di coltivatori diretti e imprenditori Agricoli Professionali (IAP) hanno diritto all'esenzione. Stesso discorso per quei terreni che si trovano nelle isole minori, o in particolari aree montane e collinari;
Anziani e disabili. Chi ha trasferito la propria residenza in un istituto di ricovero o di cura ha diritto all'esenzione sulla propria casa, ma questa non deve essere affittata. Deve inoltre esserci una specifica delibera del Comune.
Il diritto alla riduzione
La normativa che regola l'Imu prevede inoltre delle situazioni in cui si ha diritto a una riduzione della base imponibile. Vi è infatti una riduzione dell'importo per i pensionati esteri titolari di una pensione maturata in regime di convenzione con l'Italia. La casa, però, non deve essere affittata, né data in comodato d'uso. Se si rispettano questi requisiti, si può pagare il 37,5% dell'imposta. Lo sconto è del 62,5%.
Inoltre, sugli immobili concessi in comodato d'uso a parenti di primo grado, ossia genitori e figli, c'è una riduzione del 50%. La regola però prevede che il comodante non abbia altri immobili a carico, deve essere nello stesso Comune e tutto registrato presso l'Agenzia delle Entrate. L'immobile non può essere di lusso.
Vi è infine una riduzione del 25% per gli immobili affittati con canone concordato.
Da ricordare che gli immobili riconosciuti di interesse storico/artistico, vincolati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, godono di una riduzione del 50%.
Novità previste per il 2025
Per l'anno 2025 sono stati introdotti degli aggiornamenti rilevanti che non hanno riguardato le esenzioni, quanto piuttosto le modalità di approvazione e pubblicazione delle aliquote da parte dei Comuni. Questi ultimi, infatti, sono tenuti a servirsi di un'applicazione dedicata presente sul Portale del Federalismo Fiscale del MEF.
È stata poi introdotta un'aliquota
agevolata di base pari allo 0,1% per i fabbricati rurali strumentali. Inoltre è stata prorogata al 31 dicembre 2025 l'esenzione per gli immobili distrutti, danneggiati o resi impraticabili dai terremoti.