Imu 2026, in arrivo il bollettino precompilato: ecco cosa cambia per i contribuenti

L'avviso di pagamento con l'importo esatto da versare verrà inviato direttamente a casa dal Comune

Imu 2026, in arrivo il bollettino precompilato: ecco cosa cambia per i contribuenti
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Addio a scadenze dimenticate e calcoli: a partire dal prossimo anno, infatti, l'Imu potrà essere versata dai cittadini attraverso un semplice bollettino precompilato, che verrà inviato completo di tutti i dati direttamente a casa.

Nel 2025 i proprietari di immobili che non risultino prime case o che rientrino nelle categorie catastali A/1, A/8 e A9 sono tenuti a pagare la tassa, e quindi a fare i calcoli della quota da versare in autonomia. Non solo si deve stampare l'F24 per riportare i conti, ma vanno verificate anche le delibere comunali, in modo da accertarsi che non siano intervenute delle modifiche tali da alterare le aliquote. Una volta fatto ciò, si procede al pagamento in due tranches, l'acconto entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre: mentre la prima scadenza presuppone il calcolo di una rata determinata sulla base delle delibere dell'anno precedente, il computo della seconda va fatto sulla base di eventuali modifiche deliberate dal Comune, sempre che siano intervenute.

Il meccanismo non è semplicissimo, tanto che numerosi contribuenti, per evitare rischi, preferiscono rivolgersi a professionisti o Caf, specie in condizioni di possesso di più immobili, di comodati d'uso o di usufrutto. La situazione cambierebbe radicalmente invece con l'Imu precompilata, dal momento che sarà lo stesso Comune a inviare direttamente a casa un avviso di pagamento con gli importi già calcolati in modo preciso: in sostanza il cittadino riceverà un bollettino simile a quello relativo alla Tari. Una volta ricevuto il modulo, pertanto, il contribuente dovrà solo effettuare una verifica della correttezza degli importi riportati e, qualora tutto fosse in regola, procedere col pagamento della tassa.

Ovviamente il nuovo sistema in arrivo nel 2026 ha tra i suoi primi obiettivi quello di contrastare l'evasione fiscale nonché ridurre le possibilità che possano verificarsi degli errori in fase di calcolo. Dimenticare di pagare una rata o sbagliare l'aliquota da versare, cosa che può comportare l'inizio di accertamenti o l'applicazione di interessi di mora e sanzioni, sarà praticamente impossibile per chi è in buona fede.

I Comuni avranno la possibilità di monitorare i versamenti, confrontarli coi dati catastali ed eventualmente intervenire in caso di anomalie.

L'Imu precompilata, per realizzare la quale stanno fornendo il loro contributo il ministero dell’Economia e delle Finanze, l'Agenzia delle Entrate, Sogei, il Dipartimento delle Finanze, la Ragioneria dello Stato e PagoPA, potrebbe diventare realtà già a partire dal 2026. Alla fine dell'anno prossimo alcuni Comuni-pilota inizieranno a sperimentare la novità, e se tutto dovesse andar bene dal 2027 il sistema sarà applicato a livello nazionale.

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