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IRAP, ecco le novità per il 2023 e i soggetti esclusi

Con il documento pubblicato lo scorso 22 maggio, l’Agenzia delle Entrate chiarisce i dubbi dei contribuenti su chi dovrà e chi non dovrà pagare l’imposta

IRAP, ecco le novità per il 2023 e i soggetti esclusi

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Il 30 novembre scadranno i termini per la presentazione del modello IRAP 2023, relativo al 2022. Lo scorso maggio l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che per l’anno d’imposta 2022 l’IRAP persone fisiche è stata abolita. Restano assoggettati all’imposta regionale le società ed altri soggetti passivi, come studi professionali, società, enti del terzo settore, etc. Ma vediamo nello specifico in cosa consiste l’IRAP, quali sono le categorie interessate da questa imposta nello specifico, ed anche quelle escluse.

Che cos’è l’IRAP

Introdotta nel 1997, l’imposta regionale sulle attività produttive (l’IRAP, appunto) è dovuta per l’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni o alla prestazione di servizi. È necessario versare questa imposta per il semplice fatto che viene esercitata abitualmente un’attività all’interno delle regioni. Il Modello IRAP deve essere presentato entro il 30 novembre di ogni anno, o entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello nel quale è stato chiuso il periodo d’imposta. I contribuenti devono utilizzare il Modello 2023 per dichiarare l’imposta sulle attività produttive, che deve essere versata quest’anno relativamente al periodo d’imposta 2022.

Soggetti esclusi

Rispetto a quanto stabilito dall’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 446 del 1997 riguardo i soggetti tenuti al versamento dell’IRAP, la Legge di Bilancio 2022 ha apportato alcune importanti novità, prevedendo in particolare l’esclusione dei seguenti soggetti passivi: le persone fisiche, che stiano esercitando delle attività commerciali, e gli esercenti arti e professioni, indicati all’interno delle lettere b) e c) del comma 1 dell’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 446/1997. Tali novità trovano applicazione proprio con la dichiarazione da presentare nel 2023, dalla cui presentazione erano già esclusi i titolari di Partita IVA che avevano optato per il regime forfettario. Proprio da quest’anno dunque, secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, tra i soggetti esclusi da questo obbligo rientrano anche i liberi professionisti e le ditte individuali.

Soggetti ancora obbligati all’adempimento

Se i liberi professionisti e le ditte individuali non sono più tenuti a presentare la dichiarazione IRAP, per gli altri soggetti, (come società ed enti che svolgono una qualsiasi attività commerciale), l’obbligo di presentare il Modello IRAP 2023 permane: continuano infatti ad essere sottoposti a tale obbligo gli studi professionali associati, le società di persone, le società di capitali, gli enti del terzo settore, gli enti commerciali in generale.

Termini della presentazione

Come detto in precedenza, il presupposto di questa imposta è l’esercizio abituale dell’attività produttiva, che deve essere svolta all’interno dei territori delle regioni. Il contribuente deve svolgere un’attività autonomamente organizzata, diretta alla produzione o allo scambio di merci, o alla prestazione di servizi.

Secondo un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2008, la dichiarazione va presentata entro i seguenti termini:

entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, per le società semplici, le società in nome collettivo ed in accomandita semplice, nonché per le società ed associazioni equiparate;

entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, per quanti siano soggetti all’imposta sul reddito delle società, nonché per le amministrazioni pubbliche.

Esistono poi alcune specifiche tecniche (per i soggetti obbligati), per la trasmissione alle Regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano dei dati relativi all’IRAP 2023. L’Agenzia delle Entrate invia alle varie regioni e alle province autonome, in cui il contribuente ha fissato il proprio domicilio fiscale (o dove viene ripartito il valore netto della produzione), le dichiarazioni per questa imposta, tramite il sistema Siatel v2.0 PuntoFisco. La trasmissione viene effettuata mensilmente e ha inizio dal trentesimo giorno successivo alla data di scadenza della presentazione della dichiarazione IRAP.

Deduzioni per i dipendenti

Con il Decreto Semplificazioni, convertito in legge nel 2022, sono state introdotte alcune altre novità riguardo la compilazione della dichiarazione IRAP. Il legislatore ha infatti previsto una semplificazione delle modalità di deduzione della produzione dell’intero costo relativo al personale dipendente a tempo indeterminato, con conseguente indicazione nella dichiarazione.

In particolare, nel nuovo Quadro IS, viene evidenziata la presenza del rigo IS7 per le deduzioni del costo per il personale dipendente a tempo indeterminato.

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