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"Il peggio deve ancora venire". Stangata sui mutui: di quanto aumenta la rata

La Banca d'Italia ha pubblicato un Report con gli aumenti dei tassi di interesse dei mutui nel mese di marzo: ecco i numeri e la denuncia delle associazioni dei consumatori

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Aumentano dello 0,24% i tassi di intesse dei mutui nel mese di marzo: lo ha comunicato la Banca d'Italia nel Report "Banche e moneta: serie nazionali" pubblicato il 10 maggio. In questo modo, le famiglie impegnate nell'acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Taeg) dovranno fare i conti con il 4,36% di marzo rispetto al 4,12% del precedente mese di febbraio.

Quali sono gli aumenti

La Banca d'Italia spiega che "la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 37% (46% nel mese precedente)" e che il Tasso Annuale Effettivo Globale di Interesse sulle nuove erogazioni di credito al consumo si attesa al 10,12% contro il 9,88% del mese precedente. I tassi di interesse aumentano praticamente su tutte le voci: per quanto riguarda i "nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,30% (3,55 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,68% mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,01%". Infine, i tassi di interesse passivi sul totale dei depositi in essere si attestano allo 0,60% con uno scarto più alto rispetto allo 0,54% del mese prima.

Come abbiamo visto sul Giornale, mai come adesso è molto difficile operare una scelta fra tassi fissi e variabili: la Bce ha annunciato la stangata nei giorni scorsi aumentando i tassi dello 0,25% per porre un freno all'inflazione ma provocando inevitabili costi in più per le famiglie e i singoli cittadini.

La denuncia delle associazioni

"Il peggio deve ancora venire considerato che il monitoraggio di Bankitalia non registra ancora gli effetti della decisione assunta lo scorso 4 maggio dalla Bce, che ha fatto salire i tassi d'interesse di ulteriori 25 punti base", ha dichiarato il Codacons mettendo in guardia i nuclei familiari del nostro Paese sulle rate dei mutui destinate a salire fino a 25 euro al mese per i tassi variabili che hanno importi compresi tra 125 e 150mila euro, ossia quelli più gettonati. Con la stangata europea, però, "la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.700 e +3.540 euro all'anno". In questo modo, conclude l'associazione, quasi due milioni e mezzo di famiglie avranno enormi difficoltà a portare avanti le rate.

"Una pessima notizia! Non solo in un solo mese i tassi salgono da 4,12 a 4,36, +0,24 punti percentuali, ma rispetto a marzo 2022, quando erano a 2,01, sono più che raddoppiati. Rispetto poi a due anni prima, quando erano 1,72, sono aumentati del 153,5%", ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori (Unc) dopo aver appreso dei numeri sviscerati da Bankitalia. L'Unc ha stimato in aumenti sulle rate dei mutui a tasso variabile compresi tra "596 a 762 euro, con un rincaro pari a 166 euro al mese.

Una mazzata annua pari a 1992 euro" conclude Dona.

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