Partite Iva: via ai controlli delle Entrate. Ecco chi riguardano

Liste selettive costruite dall’estrazione delle informazioni. Attività strategica prioritaria fifty fifty per Agenzia delle entrate e Guardia di finanza

Partite Iva: via ai controlli delle Entrate. Ecco chi riguardano
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Via ai controlli extra sulle partite Iva. Si tratta di circa 10mila posizioni dei contribuenti che sono state scelte appositamente da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate le quali effettueranno degli approfondimenti specifici. I soggetti sono selezionati in quanto hanno un determinato l'indice di anomalia. La misura è stata intrapresa anche in occasione della campagna sul concordato preventivo biennale che entrerà nel vivo da fine luglio. Ecco in cosa consiste l'azione in questione.

I controlli

I dati in possesso di Entrate e Guardia di finanzia permettono di effettuare controll incrociati in merito a determinati soggetti prescelti. La GdF già all'interno della circolare di indirizzo di inizio anno aveva specificato che le attività di autonomie di forfettari sarebbero state analizzate dal punto di vista dei dati delle fatture e, nello specifico, l’utilizzo di più pos con intestazioni diverse che possono portare a riscontri di irregolarità fiscali. I controlli riguarderanno prevalentemente:

  • segnalazioni per la sospensione dei modelli F24 che riguardano compensazioni tributarie che presentano profili di rischio;
  • sequestri di crediti d'imposta, ovvero la misura preventiva contro l'uso improprio o fraudolento dei crediti d'imposta;
  • proposte di cessazione della partita IVA: procedure per l'interruzione dell'attività di soggetti con comportamenti fiscali irregolari o rischiosi;
  • cancellazione dalla banca dati VIES: i soggetti che effettuano operazioni intracomunitarie ma non soddisfano i requisiti di conformità fiscale.
  • verifiche nei confronti dei destinatari delle comunicazioni per la promozione dell'adempimento spontaneo,note anche come lettere di invito alla compliance o “cambia verso”, mirano a incentivare i contribuenti ad adeguarsi spontaneamente alle norme fiscali.

L'obiettivo

L’obiettivo di questa misura è quello di concentrare le risorse ispettive sui casi più a rischio. In questo modo si ridurrà il carico di lavoro per i controlli manuali implementando così la precisione delle verifiche. Le imprese che sono state scelte per i controlli sono frutto di una decisione casuale dei software che hanno però considerato indicatori come violazioni fiscali precedenti, significative differenze nelle performance finanziarie rispetto al settore di riferimento e segnalazioni di irregolarità da parte di terzi.

Concordato biennale

Quando si parla di concordato preventivo biennale si intende una proposta di accordo del reddito tassabile nei successivi due anni fatta ai titolari di partita Iva, che il contribuente potrà accettare o rifiutare e che ha lo scopo di stabilire anticipatamente le imposte dovute. Questo strumento è particolarmente atteso in seguito alle modifiche al decreto legislativo corretto. Intanto il Fisco è comunque al lavoro, infatti il viceministro dell’economia Maurizio Leo, parlando del contrasto all’evasione e il concordato preventivo biennale, ha affermato: "Abbiamo dei dati che lasciano un po' perplessi: vediamo ad esempio che un imprenditore che dichiara 15.000 euro paga il dipendente 20.000 euro, la cosa non regge.

Alla luce di questo la proposta del fisco sarà verosimile. Diremo: guardate che non abbiamo l'anello al naso, sappiamo che ci sono tante situazioni patologiche, mettetevi gradualmente a posto e avrete un dialogo molto più collaborativo con l'amministrazione finanziaria".

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