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Quanto costa studiare a Milano? Le stime delle spese: dall'affitto alle tasse

L’espressione “per laurearsi oggi serve un mutuo”, potrebbe non essere così inverosimile, considerando i costi complessivi legati a un corso di laurea in Italia, e ancora di più nel capoluogo lombardo, sede fra le più ambite

Quanto costa studiare a Milano? Le ipotesi dei costi: dall'affitto all'università
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Ricordiamo tutti le proteste degli studenti universitari contro il caro-affitti di qualche mese fa, partite non a caso da Milano (ne abbiamo dato conto in https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-locale/milano-caro-affitti-finisce-tenda-ecco-protesta-studentessa-2145507.html e in https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-locale/milano-fine-delle-tende-davanti-alluniversit-problema-stato-2178519.html) per poi allargarsi ad altre città come Roma e Cagliari. Al di là delle prese di posizione e dei vari impegni della politica nell’affrontare la questione (https://www.ilgiornale.it/news/interni/caro-affitti-cdm-sblocca-660-milioni-alloggi-universitari-2149666.html), a fine estate chi si appresta ad iscriversi ad un corso di laurea, o lo ha già fatto, si troverà ad affrontare questa nuova esperienza con tutto ciò che comporta, anche in termini economici. Ma quanto costa oggi andare all’università? E a Milano, considerata la città più cara per gli studenti? Facciamo un po’ di conti, partendo dai dati generali, per focalizzarci sulla città meneghina.

Quanto costa l’università in Italia: atenei pubblici e privati

Premesso che le facoltà scientifiche (Matematica, Fisica e Ingegneria, ma anche Architettura e Medicina) prevedono generalmente costi più alti rispetto a quelle umanistiche (come Lettere o Sociologia), l’importo delle tasse universitarie dipende, oltre che dall’ateneo prescelto, dalla condizione economica e dalle fasce ISEE. Sotto una certa soglia di reddito è possibile infatti accedere a borse di studio, agevolazioni e contributi che possono ridurre in maniera significativa le spese da sostenere.

Primo aspetto da considerare, dunque il reddito, con l’eventuale possibilità di accedere all’esenzione completa o ad esoneri parziali dalle tasse universitarie, composte da copertura assicurativa, spese amministrative e contributi universitari. Per chi ad esempio frequenta l’Università La Sapienza di Roma, l’importo si aggira intorno ai 3.000 euro annui, escludendo l'imposta regionale di 140 euro. Le tasse sono solitamente suddivise in 3 rate, per dare modo alle famiglie di “spalmare” il pagamento. Nel caso del Politecnico di Milano, invece, l’importo è formato da una prima rata fissa e da una seconda rata variabile, in base al numero dei crediti formativi. L’importo della prima rata, per tutti i corsi di studio (laurea, laurea magistrale, ciclo unico), è pari a 888,59 euro e viene versato all'atto dell'immatricolazione. Alla Statale la retta annuale spazia da 4.000 a 8.000 euro per la laurea triennale e la magistrale in Filosofia e Psicologia; i corsi in Medicina e Odontoiatria possono costare fino a 20.000 e 50.000 euro l'anno.

Può essere molto più elevato, invece, il costo dell’università privata, toccando nel caso degli atenei più rinomati, i 15.000 euro l’anno. Per frequentare un corso triennale alla Bocconi, il costo annuo ammonta nello specifico a 13.000 euro, che passano a 14.000 in caso di laurea magistrale. Anche la formazione post-universitaria dipende dal prestigio dell’università, oltre che da materia e livello di formazione. Per un master in Business Administration, ad esempio, la cifra può arrivare a 50.000 euro.

Restando a Milano, se si vuole frequentare lo IULM, la retta universitaria per ogni anno accademico è compresa fra i 3.600 euro (per l’iscrizione alla laurea triennale di uno studente in I fascia) e i 9.900 euro (per quella alla laurea magistrale di uno studente in V fascia), mentre per la Cattolica il criterio da adottare è specificato, per ogni corso, nella normativa di ciascun anno accademico e l'ammontare annuale dei contributi (che va dai 3000 ai 9700 euro) viene suddiviso in cinque rate, la prima delle quali è fissa e deve essere versata al momento dell'immatricolazione.

Le più care e le meno care

Percorrendo il Paese, secondo altri dati (diffusi da Trend Online), sul podio delle università più care troviamo il Politecnico di Milano, con un costo di 1.627 euro annui, la Statale di Milano (con 1.467 euro), l’Università di Modena e Reggio Emilia (con 1.395 euro), l’Università dell’Insubria di Varese-Como (con 1.392 euro) e Ca’ Foscari di Venezia (con 1.354 euro); fra le cinque meno care invece, l’Università Aldo Moro di Bari (con 516 euro annui), l’Università di Sassari (528 euro), il Politecnico di Bari (709 euro), l’Università di Camerino (750 euro), l’Università di Macerata (781 euro).

Costi per alloggio, vitto e altre voci

Tra le voci che più incidono sul costo dell’università c’è l’alloggio. Normalmente la “caccia” comincia pochi minuti dopo l’esito degli esami di maturità (anche se alcuni atenei prevedono test d’ingresso in varie date), nella speranza di riuscire a trovare le occasioni migliori. Il peso dell’affitto varia in base al tipo di sistemazione (stanza singola, posto letto in doppia condivisa) e dell’area geografica, considerando che le città più care sono Milano, Roma, Bologna, Venezia, Padova e Torino. La cifra media da considerare spazia dai 250 ai 500 euro, da moltiplicare per 10 mesi l’anno (o 12 mesi, nel caso si voglia mantenere la stanza anche nel periodo di sospensione di lezioni ed esami). Un conto però è la media, un conto la realtà: a Milano, per una stanza singola in appartamento condiviso si può arrivare a pagare anche 650 euro. Diverso il discorso per chi ottiene un alloggio a tariffa agevolata presso le residenze universitarie, come vedremo fra poco.

Il Pnrr potrebbe contribuire, almeno in parte, ad alleviare il problema del caro affitti per gli studenti universitari, con la creazione di 60.000 nuovi posti letto per i fuorisede nelle residenze universitarie. Poco più di 8.500 ne sono stati creati nel 2022 (attraverso immobili già esistenti o in via di costruzione) mentre i restanti dovrebbero arrivare entro il 2026.

Più difficili da calcolare le spese di vitto, cui vanno sommate bollette, abbonamento ai mezzi di trasporto, materiale didattico, eventuali extra. Ad incidere anche l’inflazione. Per uno studente fuori sede bisogna considerare un costo minimo mensile fra i 700 e i 1.000 euro al mese. Mediamente, il costo di un triennio all’università pubblica si può stimare in 35-45.000 euro.

Studiare all’ombra della Madonnina

Se questo è il quadro generale, quanto costa vivere e studiare a Milano per un fuorisede? Ecco qualche dato elaborato da Consultique Scf per We Wealth, analizzando alcune voci, come tipologia di affitto e spese universitarie. Uno studente fuorisede che voglia trasferirsi a Milano alla fine dell’estate, in concomitanza con l’inizio dell'inizio dell'anno accademico 2023-2024, dovrà mettere in conto un costo per una stanza singola di 600 euro al mese, di 900 euro per un monolocale (spesso poco più grande di una stanza). La ricerca ha anche simulato i costi complessivi, cioè tenendo conto di tutti i fattori, dall’alloggio al vitto alle tasse, per lauree triennali o magistrali presso Politecnico, Cattolica, Bocconi e IULM.

Stando alle simulazioni effettuate, il costo di una laurea triennale a Milano varierebbe tra i 36.000 e gli 83.000 euro. Nel caso in cui il corso di studi continui con la laurea magistrale, il costo aumenterebbe fra i 24.000 e i 60.800 euro. Andando “al risparmio”, per studiare Ingegneria al Politecnico di Milano bisogna calcolare almeno una spesa di 36.149 euro, vivendo in una stanza singola, mangiando alla mensa universitaria e utilizzando i mezzi pubblici per spostarsi. Chi invece intendesse studiare psicologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, potrebbe spendere, optando per un monolocale e arrangiandosi per il vitto, 67.956 euro in tre anni.

Per studiare Economia alla Bocconi, prendendo un monolocale in affitto e scegliendo il "fai da te" per il vitto nel caso in cui il corso di studi continui con la laurea magistrale, si dovrà considerare un aumento dei costi (rispetto a quanto descritto per la triennale) fra i 24.000 e i 60.800 euro, per una spesa totale tra i 60.249 euro e i 143.976 euro. Può arrivare invece a costare 84.140 euro in cinque anni studiare moda allo IULM, condividendo l’appartamento con altri e optando per la mensa universitaria.

Agevolazioni fiscali e case dello studente

Se queste cifre lasciano basiti, è importante almeno sapere che le spese dell'affitto sono detraibili e vanno inserite nella dichiarazione dei redditi del proprio nucleo famigliare. Inoltre, a queste soluzioni abitative si aggiungono quelle previste dagli enti per il diritto allo studio, che consentono agli studenti di alloggiare nella città in cui si frequenta l'università presso gli alloggi dello studente, anche se normalmente l'accesso è regolato da bandi simili a quelli delle borse di studio. Proprio per questo, a volte, pur possedendo i requisiti, l’assegnazione dell’alloggio non è immediata per cui, in attesa di poter ottenere la propria sistemazione, potrebbe essere necessario trovare soluzioni temporanee (magari per qualche mese), a prezzi di “mercato”.

In ogni caso, le regole di assegnazione delle borse di studio, alloggi e agevolazioni cambiano in base ai criteri previsti dal singolo istituto.

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