Cronaca locale

Milano, il caro affitti finisce in tenda: ecco come protesta una studentessa

Ilaria Lamera, 23 anni, invoca a gran voce misure concrete: "Vivere a Milano significa arrivare a spendere 700 euro (spese escluse) per una stanza singola". Resterà al Politecnico fino a domenica

Milano, il caro affitti finisce in tenda: ecco come protesta una studentessa

Il caro affitti a Milano è diventato sempre più pesante. Il tema lo conosce molto bene Ilaria Lamera, studentessa 23enne di Ingegneria ambientale, originaria della Bergamasca, che è da due giorni accampata in piazza Leonardo da Vinci dove resterà fino alla sera di domenica 7 maggio. Nel post pubblicato sui social da La Terna Sinistrorsa, la lista studentesca del Politecnico che appoggia la sua iniziativa, si legge che vivere a Milano "significa arrivare a spendere 700 euro (spese escluse) per una stanza singola. Nonostante la situazione sia ormai nota, e ci sia stata apertura da parte delle istituzioni, non sono ancora state previste delle misure in grado di rendere più accessibili gli alloggi milanesi".

La storia della studentessa

Dopo un'assemblea aperta contro gli affitti insostenibili organizzata, per l’appunto da Terna Sinistrorsa, questa settimana è proseguita per Ilaria con la prima notte trascorsa in tenda: "Sono un po' devastata perché non ho dormito molto. Mi sono svegliata alle 5.30 perché con la luce non riuscivo più a dormire". Nonostante fosse palesemente stanca, la ragazza ha mostrato tutta la sua determinazione e ha raccontato così la sua iniziativa per potere accendere i riflettori sul tema caro affitti ai Milano ai follower tramite le stories di Instagram. Ilaria non è mai rimasta sola durante la notte: un altro studente è rimasto fuori dalla tenda per consentirle di riposare in sicurezza. "Luca è stato sveglio tutta la notte, ma è stato tutto tranquillo - spiega ancora la studentessa -. Non è successo niente, a parte un signore un po' particolare stamattina intorno alle 5.30. Poi è passata la polizia per vedere se andasse tutto bene".

Oltre alle notti, Ilaria ha deciso di trascorrere anche le proprie giornate sul piazzale antistante l'università, nella tenda montata accanto agli striscioni con le scritte "Basta affitti insostenibili" e "#Scoppialabolla", e invita chiunque lo desideri a "passare per un saluto". Un appello che già in tanti hanno raccolto: c'è chi si è fermato a portarle un caffè e chi il pranzo. La lista studentesca del Politecnico è più che mai decisa nel fare le pressioni necessarie affinché le istituzioni pubbliche intervengano per sanare e risolvere la situazione. "Se anche tu sei contro questa situazione unisciti a Ilaria. Porta la tua tenda, il tuo lettino o qualsiasi cosa tu voglia e unisciti a noi. Qualsiasi tipo di realtà, come associazioni, gruppi, collettivi, è benvenuta ad unirsi per aiutarci a portare avanti questa manifestazione".

Caro affitti, una questione che va oltre Milano

La situazione non è soltanto una fattispecie di Milano, ma riguarda sostanzialmente tutta Europa. L'ultima tendenza del mercato, infatti è quella di costruire non normali appartamenti, ma soluzioni di microliving: piccole abitazioni con una superficie ridotta, in buona posizione, già arredate e all’interno delle quali si trova già tutto quello che serve per vivere autonomamente (una cucina, un bagno, un letto). Se si affittano questi alloggi per brevi periodi, è possibile ottenere quindi prezzi al metro quadrato più elevati e aumentarli senza complicazioni. La clientela è solvibile, e per molti studenti – soprattutto internazionali – si tratta di una soluzione più comoda che cercare un appartamento intero e acquistare mobili propri.

Tra il 2013 e il 2018, il numero di studenti internazionali in Europa è aumentato del 24%, ha calcolato l'Unesco. Il risultato è che questi maxi-studentati somigliano sempre più a hotel che a edifici residenziali. E gli studenti hanno smesso di essere gli unici a vivere in queste strutture. "In tutta Europa, dal 20 al 25% di coloro che vivono nelle residenze sono giovani professionisti: la tipica clientela con valigie trolley che fa il pendolare tra Monaco e Londra", afferma il professor Thomas Beyerle, responsabile del settore ricerca per lo sviluppatore Catella. Gli investitori sono stati "veloci nel riconoscere questo target aggiuntivo". Ecco perché - anche in Italia - molte residenze per studenti private hanno una destinazione d'uso ricettiva e non abitativa.

Questo implica maggiori oneri d'imposta, ma garantisce anche una maggiore flessibilità rispetto all'utenza e alle modalità di soggiorno.

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