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Shopping online, attenzione ai trabocchetti

Lo shopping online, anche grazie alla pandemia, è sempre più diffuso fra gli utenti della rete. Ecco alcuni consigli per proteggersi dalle truffe online

Shopping online, attenzione ai trabocchetti

Il commercio online continua a crescere perché la gente si è ormai abituata, tanto più dopo la pandemia, ad acquistare beni e servizi in Rete, anche per risparmiare tempo. Tuttavia, le insidie per la nostra privacy sono sempre dietro l’angolo, perché chi vende via web, oltre che allettare con offerte spesso farlocche, compie sistematiche attività di profilazione che violano la nostra privacy e comportano un utilizzo selvaggio dei nostri dati.

L’allarme lanciato dall’Ue

Secondo un’indagine della Commissione europea, su 399 piattaforme di acquisti online ben 148 usano i “Dark Pattern”, vale a dire pratiche ingannevoli che fanno leva sull’emotività per indurre gli utenti a prendere decisioni contro i loro interessi o per farli rinunciare alla loro privacy. Siti ed app di shopping online ricorrono a vari espedienti per spingere i consumatori a fare acquisti frettolosi e senza ragionare sulla reale convenienza che hanno se comprano il prodotto reclamizzato. Abbondano anche escamotage studiati per indurre gli utenti a rinunciare alla loro privacy senza dare loro le informazioni in modo trasparente, come richiederebbe invece il GDPR, per metterli in grado di decidere consapevolmente se e quando fornire i propri dati personali. Questi trabocchetti rischiano di causare la perdita di fiducia degli utenti e richiamano l’urgenza di adottare un approccio sostenibile alla protezione dei dati personali.

I rimedi dei Garanti europei della privacy

Per arginare tali pratiche manipolative le Autorità garanti della privacy degli Stati europei hanno avviato una Cookie Banner Taskforce che punisce chi persiste in queste condotte scorrette e si stanno adoperando per coltivare un approccio sostenibile alla protezione dei dati personali in Rete. Nel frattempo invitano gli operatori interessati a mettere in regola i loro siti web. Dal canto suo la Commissione Ue contatterà anche gli operatori commerciali online individuati in uno studio del 2022 sulle pratiche commerciali sleali nell'ambiente digitale per chiedere loro di rimediare ai problemi messi in luce dai nuovi controlli.

Le regole dei siti di commercio online

La Cookie Banner Taskforce ricorda alle aziende di commercio online alcune avvertenze pratiche. Anzitutto bisogna verificare se il cookie banner è in regola o rientra tra le casistiche di pratiche illecite. L’utente deve essere in grado di capire a cosa acconsente e come farlo, e quindi non deve essere tratto in inganno da colori, grandezze e layout dell’interfaccia. In altri termini, il proprietario di un sito web non deve progettare cookie banner in modo tale da trasmettere agli utenti l'impressione di dover dare il consenso a tutti i costi per accedere ai contenuti. E’ altresì vietato definire essenziali o strettamente necessari cookie che non lo sono.

Infine, l’utente deve poter sempre revocare il consenso al trattamento dei suoi dati, con la stessa facilità con la quale può concederlo.

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