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Skipass, alberghi e ristoranti: tutti i rincari per le vacanze sulla neve

Settimana bianca sempre più costosa: incremento medio dell'8% sul 2022. Quest'anno la spesa sarà compresa in media tra i 1.500 e i 1.750 euro procapite

Skipass, alberghi e ristoranti: tutti i rincari per le vacanze sulla neve

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Si prevede una serie di aumenti tutt'altro che irrilevante per chi ha già programmato vacanze sulla neve o ha intenzione di trascorrere sul manto bianco un periodo di pausa dalle fatiche quotidiane. I rincari si rifletteranno in maniera inevitabile anche sulle attività legate alla tanto suggestiva stagione invernale, che non sarà risparmiata dalle conseguenze negative con cui le famiglie già oggi fanno i conti. La settimana bianca è sempre più cara: un avviso chiarissimo ai tanti appassionati della neve.

La denuncia arriva da Assoutenti, che nel suo report ha analizzato i costi dei servizi sciistici e le spese che dovranno affrontare i vacanzieri. La partenza della stagione invernale sarà dunque caratterizzata da diversi aumenti che interesseranno il comparto della montagna. Nell'alveo del salasso rientrano skipass, alloggi, ristoranti e i vari servizi. Una situazione non proprio impeccabile per chi vorrebbe salire ad alta quota e immergersi nell'atmosfera che regala la neve.

Proseguono i rincari per quanto riguarda le tariffe degli skipass: rispetto allo scorso anno si registra un aumento dell'8,1% del biglietto giornaliero per il Dolomiti Superski, del 7,8% a La Thuile, del 7,7% a Bormio, del 7,6% a Livigno e del 6,5% a Courmayeur. Lo stesso discorso vale per gli abbonamenti stagionali: si va dal +6,5% per gli impianti della Valle d'Aosta al +3,9% del comprensorio Dolomiti Superski. Il quadro assume contorni ancora più negativi se si effettua un confronto con le tariffe del 2021, arrivando a incrementi del 22,1% a Livigno (da 52 euro a 63,50 euro).

L'associazione si è poi focalizzata sulle strutture ricettive per un soggiorno di una settimana nelle più rinomate località sciistiche italiane. Si parla di aumenti nel giro di un anno nell'ordine del 10%. A fotografare il tutto in maniera nitida è un esempio di listini relativi ad alberghi e chalet che prende in considerazione un periodo di 7 notti, per la precisione una camera doppia dal 30 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024: prenotando oggi attraverso i siti specializzati si prevede una spesa da 1.711 a 15.750 euro a Courmayeur, da 1.726 a 11.899 euro a Livigno, fino a 41.497 euro a Cortina d'Ampezzo, con un record di 58.475 euro presso uno chalet di lusso a Ortisei.

In sostanza - prendendo in considerazione le varie spese tra skipass, alloggi, ristoranti e servizi - per trascorrere una settimana bianca nella prossima stagione invernale ci si dovrà interfacciare con una spesa compresa in media tra i 1.500 e i 1.750 euro procapite. Nei fatti si tratta di un incremento medio dell'8% rispetto allo scorso anno. Una scia di stangate che non si interrompe dal 2022, quando il caro-energia ha avuto come logica conseguenza forti rincari sui servizi legati alla montagna.

Tuttavia per Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, con le bollette in discesa e il ridimensionamento dell'inflazione ci si sarebbe aspettati un calo delle tariffe in tutti i comparti legati alla montagna. Un auspicio positivo che però non ha trovato attuazione nella concretezza dei fatti. Anzi, il trend al rialzo prosegue senza sosta.

Truzzi ha puntato l'attenzione sul danno per il turismo e per i cittadini: una fetta di popolazione "sempre più ampia" che, non essendo nelle condizioni di affrontare spese folli per skipass e alberghi, "sarà costretta a rinunciare alle vacanze sulla neve o ridurre sensibilmente i giorni di villeggiatura".

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