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Spese scolastiche: quali si possono portare in detrazione

Le spese sostenute per l’istruzione possono essere detratte nella misura del 19% su un massimale di 800 euro

Spese scolastiche: quali si possono portare in detrazione
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Con l’arrivo del 15 settembre l’anno scolastico è ufficialmente iniziato in tutte le regioni, e mentre i bambini e ragazzi riprendono con le lezioni, per i genitori, invece, è tempo di pensare alle tante spese che dovranno sostenere.

Per le famiglie con figli, i costi annuali relativi all’istruzione pesano davvero tato sul bilancio; secondo l’indagine Adoc-Eures riportata dal sito Orizzontescuola.it in media le famiglie italiane spendono 2300 euro per l’intero ciclo scolastico di cui circa 601 euro per i libri di testo nei 3 anni delle scuole medie e circa 1700 euro nei 5 anni delle scuole secondarie superiori.

Inoltre i libri di testo non sono le uniche spese da sostenere quindi occorre fare bene i conti ricordandosi che (come abbiamo anticipato in un precedente articolo de IlGiornale.It) alcuni dei costi sostenuti possono essere portati in dichiarazione dei redditi come detrazioni fiscali.

Ma come funziona e quali sono le spese detraibili? Vediamo un po’

Come funzionano le detrazioni e quali "limiti" di importi

Prendendo ad esempio la dichiarazione dei redditi 2023, valevole dunque per il periodo di imposta 2022, il massimale per le detrazioni delle spese scolastiche è di 800 euro per ciascun studente del nucleo familiare.

Dunque, su questi 800 euro annui per alunno si applica la detrazione nella misura del 19%, con un risparmio massimo di 152 euro.

Per ottenere le detrazioni occorre compilare, nel modello di dichiarazione, la “Sezione I, rigo da E8 ad E10” utilizzando il codice 12 - Spese per istruzione diverse da quelle universitarie; per chi compila il modello Redditi, invece, il codice è lo stesso (il 12) ma si deve compilare la Sezione I del quadro RP, indicando le spese sostenute nei righi da RP8 a RP13.

Le spese che si possono portare in detrazione

Possono essere detratti i costi sostenuti per la frequenza dei seguenti per la:

  • scuola materna;
  • scuola elementare;
  • scuola secondaria di primo grado (ex scuola media);
  • scuola secondaria di secondo grado (ex scuola superiore).

Nello specifico, le spese riconosciute riguardano:

  • la tassa di iscrizione e frequenza;
  • il dopo scuola
  • le spese per la mensa scolastica;
  • i contributi volontari e erogazioni liberali;
  • le gite scolastiche;
  • i contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa.

Si nota subito, dunque, che in detrazioni non si possono portare le spese per l’acquisto di materiale di cancelleria e, soprattutto, dei libri che incidono davvero tanto sul budget.

Gli alunni dei Conservatori di Musica e Istituzioni AFAM hanno diritto al Bonus musica, cioè una detrazione fiscale per l'iscrizione a tali scuole.

Sono detraibili anche i costi sostenuti per la frequenza alle cosiddette “sezioni primavera” e al

Tagesmutter” (c.d. mamma di giorno), cioè quei soggetti che offrono presso il loro domicilio servizi di cura ed educazione all'infanzia.

Infine, è possibile detrarre anche il costo per il servizio di trasporto scolastico.

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