
Da un semplice acquisto online a una scoperta che ha dell’incredibile. È la storia di Mauro Benzoni, 45 anni, residente a Crema, che per appena 200 euro ha comprato sul web un antico mobile in legno senza immaginare minimamente cosa contenesse. Dopo averlo lasciato per oltre un anno abbandonato in una cascina, ha deciso di restaurarlo per dargli nuova vita. Durante i lavori di pulizia e restauro, tra una passata di vernice e una spolverata, ha notato qualcosa di strano: un doppio fondo. Aprendolo, è rimasto senza parole.
I buoni postali fruttiferi
Dentro c’erano buoni postali fruttiferi emessi tra il 1992 e il 1994 per un valore complessivo di 18 milioni di lire, ovvero circa 190mila euro attuali, esclusi gli interessi maturati. Un tesoro dimenticato, nascosto con cura e mai riscattato, appartenente – secondo i documenti – a due persone: Carlo e Francesca De Martino, nati rispettivamente nel 1907 e nel 1911.
I buoni nominali
Il primo ostacolo, però, non si è fatto attendere. I buoni sono nominali, quindi legati al nome dell’intestatario o, in caso di decesso, ai suoi eredi legittimi. Dato che è altamente improbabile che i due fratelli siano ancora in vita, toccherebbe agli eredi farsi avanti per richiedere la somma. I loro nomi, fortunatamente, sono indicati sul retro dei titoli, ma risultano essere numerosi e sparsi in tutta la Lombardia. Benzoni ha provato inizialmente a contattare il venditore del mobile, senza ottenere alcuna informazione utile.
La denuncia
A questo punto si è rivolto a un avvocato e ha sporto denuncia presso i Carabinieri di Lodi, consegnando i buoni e rendendo nota la scoperta. La legge italiana, però, tutela anche chi ritrova oggetti smarriti. Secondo l’articolo 930 del Codice Civile, chi trova un bene altrui ha diritto a ricevere una ricompensa pari al 10% del valore del bene, se la cifra non supera i 5.164,57 euro; per cifre superiori, è previsto il 10% dei primi 5.164,57 euro e il 5% sulla parte eccedente. Tuttavia, in casi come questo – trattandosi di titoli postali – la prassi si è consolidata nel riconoscere al ritrovatore un risarcimento forfettario del 10% del valore totale. In pratica, se gli eredi riscuoteranno quei buoni, Mauro Benzoni potrà legittimamente richiedere una somma intorno ai 19mila euro, ben al di sopra del valore speso per acquistare il mobile. Un ritorno sull’investimento davvero insolito.
La durata
Va detto che i buoni postali fruttiferi ordinari emessi in quegli anni hanno una durata trentennale. Ciò significa che la scadenza dei titoli trovati da Benzoni è compresa tra il 2022 e il 2024. Tuttavia, esiste un margine di tempo supplementare: la prescrizione è fissata a dieci anni dalla scadenza, e dunque c’è tempo fino al 2032 o 2034 per riscattarli.
Il progetto di Benzoni
Nel frattempo, Benzoni prosegue nella sua caccia agli eredi, nel tentativo di trasformare un colpo di fortuna in una vicenda con un lieto fine anche per sé.
Il suo gesto, infatti, oltre che onesto, è in piena regola con la legge: ha denunciato il ritrovamento, ha consegnato i titoli alle autorità e sta agendo in trasparenza, con l’aiuto di uno studio legale. Non resta che attendere: la burocrazia farà il suo corso e, forse, quel vecchio mobile dimenticato in una cascina gli porterà un ritorno che non aveva mai immaginato.