Una squadra di superlativi. La più ricca, la più prolifica, la più indebitata. Ancora imbattuta (in campionato), con la difesa più impenetrabile. Attesa martedì però dal primo vero crocevia della sua stagione. Chiamata in Europa a legittimare le sue ambizioni senza limiti. Perché per lo sceicco Mansour, che da quando ha acquistato il Manchester City ha speso 1,5 miliardi di euro, il primato in Premier League è solo un succoso antipasto. Le sue mire sono globali, anche per questo non preoccupano gli oltre 230 milioni di deficit emersi nellultima stagione.
Il City ha fretta e non bada a spese per accorciare le distanze dalle migliori. Le distanze domestiche sono già azzerate, anzi dopo un terzo di campionato non pare trovare rivali capaci di tenere il suo ritmo. È in Champions League che deve ancora crescere. Anche se le due vittorie contro il Villarreal hanno raddrizzato la classifica, e mercoledì i citiziens possono affrontare la trasferta di Napoli con il vantaggio di due risultati utili a disposizione.
Mica male considerato che nelle prime due partite la squadra di Roberto Mancini aveva raccolto un solo punto. Ma a Manchester non si fanno illusioni, la gara del San Paolo è destinata a trasformarsi in una battaglia (sportiva), degna di un vero e proprio spareggio. Dentro o fuori. Tornare da Napoli almeno con un punto varrebbe una pesante ipoteca sugli ottavi. Anche per questo Mancini chiede ai suoi di dimenticare il cammino irresistibile in campionato. «Stiamo attraversando un buon momento, sono fiducioso per la partita contro il Napoli le parole del tecnico italiano -. La squadra è cresciuta molto, anche in Champions League. Ma so cosa ci aspetta a Napoli perché a Manchester la squadra di (Walter) Mazzarri ha giocato davvero molto bene. Se vogliamo vincere dovremo giocare però molto meglio di quanto abbiamo fatto contro il Newcastle».
Ovvero dellultima uscita in campionato, sabato scorso. Una partita comunque vinta, la settima di fila in campionato (34 punti sui 36 a disposizione dalla prima giornata), la nona (in tutte le competizioni) dopo il passo falso di Monaco di Baviera, unica nota stonata fin qui.
Il City dunque veleggia con numeri da dominatore incontrastato: miglior attacco con 42 gol (più di tre in media a partita), miglior difesa (11 reti, come il Newcastle). Impressiona soprattutto la prolificità degli attaccanti che hanno segnato 13 gol in più dei red devils (il secondo attacco della Premier), con Edin Dzeko e Sergio Aguero già in doppia cifra (10 gol), e Mario Balotelli che, nellultimo mese, è andato a segno sette volte in nove presenze. In due mesi SuperMario, da primadonna lontana dal resto dello spogliatoio, è diventato il valore aggiunto di questa squadra di campioni che ora finalmente ha acquisito una propria identità tattica. Una maturazione personale coincisa con la crescita del gruppo.
Napoli può consacrarlo leader del City, al San Paolo fanno già gli scongiuri.
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