Ciucci: «Autostrade-Abertis, serve una nuova richiesta»

«Nel 2000-2005 gli investimenti sono stati solo il 68% del previsto»

da Milano

Autostrade dovrà fare una nuova richiesta di autorizzazione per la fusione con Abertis, dopo l'approvazione del decreto collegato alla Finanziaria che prevede una nuova disciplina per le concessionarie. Ad affermarlo è il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, ieri all'audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato, precisando che Autostrade «se lo ritiene, dovrà ripresentare una nuova domanda di autorizzazione che dovrà tener conto del decreto e rispettare le nuove norme e in base alla quale verrà aperta una nuova istruttoria».
Il presidente dell'Anas spiega che «con la lettera del 5 agosto e con quella dei ministri del 4 agosto scorso, la procedura di autorizzazione si è chiusa». La nuova norma contenuta nel decreto collegato alla Finanziaria «comporta un superamento di qual blocco sulla presenza dei costruttori» nelle concessionarie. Per questo Autostrade deve avanzare una nuova richiesta. Nel caso in cui il decreto fosse emendato, sulla parte relativa al limite del 5% ai diritti di voto dei soci costruttori, l'autorizzazione eventualmente richiesta sarebbe ancora valida. «I cambiamenti a una legge presuppongono il rispetto della stessa.

Ammesso che Autostrade presenti la domanda aderente alla normativa attuale, e ammesso che il tetto del 5% cada, sarebbe valida». Inoltre la spesa per investimenti sostenuta dalle concessionarie autostradali nel periodo 2000-2005 «raggiunge solo il 68,31% rispetto ai corrispondenti dati di piano finanziario».

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