Clandestini, accordo della Ue «Finiti i tempi delle sanatorie»

da Roma

Un centro europeo per il contrasto dei traffici marittimi illegali a Pratica di mare, come vorrebbe l’Italia, o a Tolone, come chiede la Francia. Istituzione di eurocommissariati nelle località turistiche più frequentate, dove il viaggiatore in difficoltà possa trovare rappresentanti delle forze dell’ordine suoi connazionali. È lo stesso ministro dell’Interno Roberto Maroni ad annunciare che già in agosto, grazie a un accordo raggiunto con la collega francese Michele Alliot-Marie, verranno istituiti tre commissariati bilingui rispettivamente in tre località di grande afflusso turistico sia in Italia sia in Francia. E poi ancora un grande centro di riferimento per tutto il mediterraneo da dove coordinare la lotta al traffico degli stupefacenti, coinvolgendo pure gli stati del Nord Africa.
Mentre a Cannes i 27 ministri dell’Interno discutono il Patto europeo in materia di immigrazione e asilo lanciato dal premier francese Nicolas Sarkozy (presidente di turno della Ue), Maroni annuncia una serie di novità che prenderanno subito il via come i commissariati italo-francesi istituiti a Nizza, Parigi e Versailles ed in tre località turistiche italiane ancora da definire.
I contenuti del Patto, che dovrà essere approvato entro settembre, sono ancora suscettibili di cambiamenti ma in sostanza la linea Sarkozy sembra aver convinto tutti i partner europei: giro di vite contro gli irregolari ed i clandestini, più diritti per gli immigrati regolari. «Finalmente si crea un modello europeo per affrontare la questione immigrazione- osserva Maroni -. Si pone fine a una concorrenza tra Stati tra chi è più rigoroso o ha le politiche più dure, cosa che favorisce lo spostarsi dei clandestini da una parte all’altra».
Tra i principi qualificanti contenuti nella bozza del patto quello di «evitare le regolarizzazioni generali e incondizionate limitandosi in futuro a regolarizzazioni caso per caso, a titolo eccezionale e nel quadro delle legislazioni nazionali, per motivi umanitari o economici». Insomma basta con le sanatorie indiscriminate. Ingressi più difficili anche per i ricongiungimenti familiari che saranno concessi soltanto se le condizioni economiche e abitative dell’immigrato lo consentiranno.
Nel patto si chiede poi all’immigrato «il rispetto delle leggi dei paesi di accoglimento». Tra i doveri eliminato quello di conoscenza della lingua del paese ospitante che resta un diritto.
Sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina si invita a rafforzare la cooperazione tra l’Europa e i paesi di origine. Come spiega il ministro Maroni le intese vanno stabilite direttamente tra i paesi di provenienza e l’Unione europea in modo da evitare la frammentazione. Si prevede poi il massimo rigore con i trafficanti di clandestini. Il ministro francese alla giustizia Brice Hortefeux, assicura la piena unanimità dei governi europei per la «lotta agli sfruttatori, al trafficanti e anche agli imprenditori che abusano di manodopera clandestina». Entro il primo gennaio 2012 previsti la generalizzazione del rilascio dei dati biometrici e una unica procedura per la concessione dell’asilo.
Maroni in un incontro con il commissario europeo alla Giustizia, Jacques Barrot ha poi chiarito tutti i malintesi sorti sulle iniziative del governo in materia di nomadi.

A Barrot Maroni ha promesso di inviare entro la fine di luglio un rapporto dettagliato sui provvedimenti che riguardano il censimento dei campi nomadi e il rilevamento delle impronte. Il chiarimento ha quindi svuotato di senso il dibattito sulla rilevazione delle impronte previsto per ieri sera a Strasburgo, che a questo punto resta in attesa del rapporto promesso da Maroni.

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