Clandestini, inseguite e bloccate due "navi madre" al largo della Sicilia

Presi due motopescherecci che hanno tentato la fuga: nella stiva di una delle imbarcazioni trovati 84 fra clandestini e uomini di equipaggio. Naufragio vicino a Siracusa: 10 i morti

Clandestini, inseguite e bloccate due "navi madre" al largo della Sicilia

Agrigento - Due grandi pescherecci utilizzati come "navi madre" per lo sbarco di clandestini sono stati intercettati al largo delle coste agrigentine dalle motovedette della Guardia costiera. Le imbarcazioni, avvistate a circa tre miglia dalla spiaggia di Marina di Palma, sono state bloccate dalle unità della Capitaneria dopo un inseguimento che si è protratto per circa 28 miglia.

Nelle stive clandestini In uno dei due motopesca sono stati trovati un 62 di extracomunitari; l’altro era invece riuscito a far sbarcare a riva un gruppo di 47 extracomunitari, poi bloccati a terra dalla forze dell’ordine. I due motopeschi, lunghi circa 20 metri sono stati scortati a Porto Empledocle.

Un altro cadavere vicino a Siracusa Un altro cadavere di un immigrato è stato trovato in mare nei pressi della riserva Vendicari nel Siracusano. Sale così a 10 il numero delle vittime del naufragio. Tra i morti ci sarebbe anche un extracomunitario dall’apparente età di 15 anni. In un altro tratto della stessa zona è stato trovato un motopesca arenato: alle fiancate dell’imbarcazione scritte arabe. Il natante aveva ancora il motore acceso.

Proseguono le ricerche a Roccella Jonica Capitaneria di porto, Finanza e i carabinieri stanno controllando il tratto di mare da Monasterace a Locri, nel Reggino, per cercare eventuali immigrati dispersi durante lo sbarco avvenuto a Roccella Jonica e durante il quale sono morti sette stranieri. Alle ricerche, che per il momento non hanno portato ad individuare altri cadaveri, sta partecipando anche un elicottero.

I clandestini rintracciati dalle forze dell’ordine dopo lo sbarco sono complessivamente 127, di cui sei sono stati ricoverati nell’ospedale di Locri a causa di ferite che si sono provocati durante lo sbarco. Dopo gli accertamenti la gran parte degli immigrati sono stati trasferiti nei centri di accoglienza di Bari e Foggia.

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