Fare la classe dei somari è tanto uno scandalo? Allora facciamo la classe di quelli bravi. La proposta arriva sotto forma di legge regionale. Perché se non è giusto «ghettizzare» chi non rende, almeno si dia la possibilità a chi merita di andare sempre meglio, di non essere costretto ad andare avanti con il freno a mano tirato per aspettare chi magari non arriverà mai. Difficile dire «no» a una proposta del genere, eppure Alessio Saso, consigliere regionale di An e primo firmatario della legge, chissà perché teme che qualcuno arricci il naso, o peggio stronchi sul nascere lidea. Il concetto che esprime non è complicato, e sostanzialmente è lanti-Sessantotto fatto proposta di legge. «Se in Italia, e sono parole del ministro Fioroni, in dieci anni sono stati scrutinati e mandati avanti alle superiori 8 milioni e 800mila studenti con lacune gravi, non possiamo permettere che a pagare il conto siano gli studenti più meritevoli - incalza Saso -. Non possiamo stupirci se lItalia risulta il Paese con la formazione scolastica più bassa nella media degli altri Paesi europei avanzati».
Il consigliere di An intende «spezzare il meccanismo perverso della scuola al ribasso». Basta con il 6 politico, con lobbligo di portare tutti, anche chi non merita, al diploma o peggio alla laurea, salvo poi stupirsi di quanto asini siano moltissimi candidati allesame di stato per diventare magistrato. La legge, in concreto, dovrebbe essere quanto di più sociale esista. Lo stesso proponente spiega perché. «Oggi purtroppo molte famiglie si affidano alle scuole private sperando di trovare classi di eccellenza - è il ragionamento di Saso -. Questo però taglia fuori coloro che non hanno la possibilità di pagare le rette». E allora la Regione potrebbe destinare contributi pari a 10mila euro per quegli istituti che creeranno al loro interno «sezioni di eccellenza» destinate solo agli alunni più meritevoli. Soldi che però non verranno usati per le classi dei bravi, ma per lacquisto di materiale didattico per tutto listituto. Un premio non selettivo, insomma.
Ma come scegliere chi far entrare nelle sezioni di eccellenza? «Innanzitutto le classi dovranno essere sempre aperte in entrata e in uscita - spiega Saso -. Chi cè deve meritarsi il rinnovo per lanno successivo, chi è fuori può sperare di entrare. E in queste classi, da massimo venti alunni, potrà accedere chi esce dalle medie con almeno il distinto e passerà un test di ammissione». Questo perché ci sono altri problemi. Quello delluniformità di giudizio tra tutte le scuole. E quello del corpo docenti. «Sì, non è escluso che le classi deccellenza meritino anche una selezione tra gli insegnanti - ammette Saso, che da oggi sarà presidente del gruppo di lavoro Alta formazione superiore in una conferenza sulla scuola con la presenza del ministro Fioroni al quale consegnerà una copia della legge -. Purtroppo a volte gli stessi professori rappresentano un aspetto della scuola al ribasso. È il momento di invertire la rotta, di cercare di puntare a un livellamento verso lalto, anche nella mentalità. Da parte di tutti, famiglie comprese. Invece nella mia esperienza professionale vedo ragazzi che vengono ai colloqui di lavoro accompagnati dai genitori che rispondono alle mie domande per il figlio».
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