Classica Lortie e Mercier in duo al Dal Verme

Canada, terra di ghiacci, orsi, aceri, con un grembo che trabocca di oro nero e fa della regione dell'Alberta, Calgary in testa, la nuova Eldorado. Ma il Canada è pure una felice serra di pianisti. Interpreti unici nel loro genere, per scelta di repertorio e vocazione ad andare controcorrente. Il caso esemplare di Glenn Gould, ma pure di Rosalyn Tureck (che, curiosità, da giovane ottantenne, fra un concerto e l'altro, se ne andava in giro per Milano con stivaletti da cowboy). Anche il pianista Louis Lortie proviene da questa terra, da Montreal. È canadese da «tre secoli», ora si divide fra Parigi e Berlino, ma è sempre sensibile al richiamo di casa propria. Perché Lortie spicca fra i pianisti più interessanti in circolazione. Cosa risaputa al pubblico delle Serate Musicali che spesso lo ha ospite. Accade anche stasera, al teatro Dal Verme (ore 21), per un appuntamento in collaborazione con Pamo Onlus. Il ricavato della serata verrà impiegato per acquistare un'ambulanza in Zambia. Lortie interviene al fianco della connazionale Hélène Mercier, in duo pianistico dunque. In programma, Fantasia in fa minore di Schubert per quattro mani, e poi tre lavori pensati o ripensati per due pianoforti. Vedi la Sonata K448 di Mozart, Prélude à l'après-midi d'un faune e En blanc et noir di Debussy fino alle spirali voluttuose e terribili de La Valse di Ravel. La Mercier, che per beltà e stile di vita (è la moglie di un nababbo francese, Bernard Arnault) si guadagna spesso l'attenzione della stampa non strettamente specializzata, fa spesso coppia pianistica con Lortie.

Dopo gli studi a Vienna e New York, ha puntato su un'attività anzitutto cameristica, guadagnandosi la collaborazione di artisti che sono una garanzia: Gidon Kremer e Mstislav Rostropovich. Più recentemente Renaud e Lortie. Insomma, un'abile stratega.

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