dalle Tre Cime di Lavaredo
Il profondo senso di imbarazzo aumenta con il passare dei giorni e ieri ha toccato forse il suo punto più alto, con lo show di Eddy Mazzoleni, 34 anni a luglio, professionista da tredici stagioni, anche lui proveniente dalla T-Mobile (ex Telekom), da alcuni anni osservato speciale di un paio di procure dItalia: quella di Roma (pm Ferraro) e quella di Bergamo (pm Rota). A Roma per linchiesta «Oil for drug», al centro del quale cè il chiacchieratissimo dottor Santuccione; in quella di Bergamo (traffico di sostanze dopanti nelle palestre) è sotto inchiesta con la fidanzata Elisa Basso, sorella di Ivan.
Mazzoleni attacca, ma è facilmente attaccabile. Basta leggere alcune intercettazioni pubblicate qualche anno fa dalla Gazzetta dello Sport e riproposte qualche mese fa dal Secolo XIX. Interessante quella svolta dal Nas di Firenze a fine aprile 2004. Riguarda una conversazione tra il dottor Santuccione e lo stesso Eddy Mazzoleni. Sono le 9,17 del 27 aprile. Latleta, come si legge nei verbali, spiega al medico di aver assunto, daccordo con un suo compagno di squadra, 4.000 unità sottocute di Epo. Poi avanza unulteriore richiesta a bruciapelo a Santuccione: «Ma unepo (eritropoeitina, ndr) cè?». «Sì» gli risponde il medico.
E ancora: «Bisognerebbe farlo arrivare tipo in Inghilterra e mandare una persona in Inghilterra o in Spagna e adesso la mia ragazza va su domani a parlare se riesce... il ragioniere... a recuperarlo perché questo qua ha detto che si può si dovrebbe riuscire a...».
Nel verbale agli atti del processo che si è aperto a Roma i carabinieri scrivono: «Mazzoleni e Santuccione parlano dellEpo, verosimilmente qualche tipo particolare non reperibile in Italia, che Mazzoleni sta cercando di reperire negli Stati Uniti: il corridore fa presente che farla arrivare direttamente dagli Usa in Italia è troppo pericoloso.
È sufficiente questo per provare un po di imbarazzo?
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